Coronavirus, uomo morto nelle Filippine: è la prima vittima fuori dalla Cina. Maxi iniezione di liquidità sui mercati: 173 miliardi di dollari

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Il coronavirus diventa sempre più un'emergenza globale. Non solo il contagio si sta propagando rapidamente nel paesi asiatici ed europei, ma un'altra notizia è destinata a creare allarme. Un uomo di 44 anni è morto oggi nelle Filippine. Si tratta di un cittadino cinese arrivato nelle Filippine il 25 gennaio e subito ricoverato. Lo riferisce l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui si tratta del primo decesso fuori dalla Cina. «Le condizioni dell'uomo - comunica l'Oms - sono andate progressivamente peggiorando e si sono definitivamente deteriorate nelle ultime 24 ore sino alla morte». La causa del decesso è il coronavirus.
 

Coronavirus, in Cina 14.380 contagi

La Cina ha visto un brusco aumento delle morti per coronavirus: secondo le statistiche ufficiali il numero di decessi è salito da 259 a 304 in 24 ore. I casi confermati del virus sono saliti a 14.380, secondo i media statali, con la maggior parte dei nuovi casi nell'Hubei, la provincia cinese centrale dove l'epidemia è scoppiata per la prima volta, a dicembre.

Pakistan non evacuerà i suoi cittadini.  Islamabad ha annunciato che nessun cittadino pakistano sarà evacuato dalla Cina a causa della diffusione del coronavirus. Zafar Mirza, consigliere del premier sulla salute, ha dichiarato: «Una persona infetta dal coronavirus può trasferire il virus a un altro essere umano. L'OMS ha dichiarato l'emergenza. Essendo una nazione responsabile il Pakistan vuole garantire la massima sicurezza ai residenti». L'annuncio è arrivato in risposta alle famiglie dei pashistani in Cina, che chiedono a gran voce che il governo rimpatri i loro cari. Secondo dati ufficiali, il numero totale di pachistani in Cina è tra i 28 e i 30 mila. Circa 500 giovani studiano in diverse istituzioni a Wuhan, l'epicentro del coronavirus che è stato messo in quarantena.

 
 
 

Coronavirus, Cina chiede aiuto all'Europa

Il premier cinese Li Keqiang ha avuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla quale ha chiesto di agevolare l'arrivo di forniture mediche in Cina che possano essere utilizzate contro l'epidemia di nuovo coronavirus. Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa cinese Xinhua, che ha dato conto oggi della telefonata, Li ha assicurato che la Cina «è pronta a rafforzare lo scambio di informazioni, politiche e tecnologia e sviluppare una cooperazione importante con la comunità internazionale, compresa la Ue». E ancora il premier ha promesso alla presidente dell'esecutivo di Bruxelles che la Cina sta agendo in maniera «aperta e trasparente» nella sua risposta all'epidemia nelle aree epicentro del focolaio, «mentre il resto dei cittadini conduce una vita normale».

Maxi iniezione di liquidità La Banca centrale cinese (Pboc) ha annunciato la maxi iniezione di liquidità sui mercati per 1.200 miliardi di yuan (173 miliardi di dollari) per sostenere l'economia quando il Paese lotta per superare la crisi del nuovo coronavirus che ha provocato finora 304 vittime.
Le operazioni, ha spiegato la Peoplès Bank of China in una nota, avverranno domani quando riapriranno i mercati finanziari dopo la lunga pausa del Capodanno lunare.

Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Febbraio 2020, 11:24
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