«No ai compiti a casa, ci sono modi migliori di impiegare quel tempo»: la "rivolta" della mamma contro la scuola

Per quanto lo studio rimanga essenziale per poter accedere a molte carriere, alcuni mamme e papà non credono che sia giusto metterlo al primo posto

«No ai compiti a casa, ci sono modi migliori di impiegare quel tempo»: la "rivolta" della mamma contro la scuola

di Hylia Rossi

Educare i propri figli è un compito estremamente arduo, soprattutto quando si presenta la necessità di bilanciare gli impegni scolastici con la vita di tutti i giorni. Qual è la priorità? Nel tentativo di rispondere a una simile domanda, il genitore dovrà tenere in considerazione tutti i bisogni dei propri bambini e scegliere la strada che permetterà loro di avere il miglior futuro possibile. 

Per quanto lo studio rimanga essenziale per poter accedere a molte carriere, alcuni mamme e papà non credono che sia giusto metterlo al primo posto e sacrificare il tempo dedicato, per esempio, a sport e hobby di vario tipo. 

È questo il caso di Kelly Burch che su Business Insider racconta di aver reso i compiti a casa opzionali per i propri figli. Vediamo qual è la motivazione dietro questa decisione. 

 

I compiti a casa non si allineano con i valori della famiglia

«Nonostante mi sforzi sempre di non sovraccaricare la famiglia di impegni, i nostri calendari settimanali sono pieni», spiega Kelly, e poi chiarisce: «Le mie figlie, una è all'asilo e l'altra in quarta elementare, fanno anche equitazione, nuoto e calcio. Io vado in palestra due sere a settimana. Finite queste attività ci troviamo addosso gli occhi speranzosi del nostro cane, col guinzaglio tra i denti, e usciamo di nuovo per fargli fare una passeggiata».

La mamma fa notare: «Tutto ciò lascia poco tempo per i compiti.

Per questo motivo abbiamo deciso che, nella nostra famiglia, i compiti a casa sono opzionali e spesso addirittura sconsigliati. Il tempo tra la fine della scuola e l'ora di andare a dormire è molto limitato e, escludendo la cena, mi rimangono un paio d'ore per offrire loro un tipo di arricchimento che si allinei meglio coi valori della nostra famiglia».

Kelly fa presente che non è più come in passato e in realtà alle sue figlie sono richiesti circa 40 minuti al giorno, venti di lettura, dieci di matematica e altri dieci per esercitarsi nella scrittura: «Non ci sono più quelle schede infinite che mi ricordo dai miei tempi a scuola». Tuttavia, secondo la mamma queste abilità possono essere sviluppate tramite le normali attività giornaliere, per esempio quando si scrive la lista della spesa o si parla dei prezzi.

«Anziché farle stare sedute a una scrivania per 40 minuti», dice, «preferisco che le mie ragazze acquisiscano fiducia in se stesse, imparino a nuotare, contribuiscano al benessere della comunità o, più semplicemente, vadano fuori a giocare e godersi l'aria aperta».

Kelly ha inviato una mail all'insegnante per informarla della questione: «La maestra non ha avuto nessun problema con la mia scelta e ho avuto l'impressione che il suo punto di vista sulla questione fosse simile al mio: ci sono tanti modi per imparare durante il pomeriggio, e non tutti sono di tipo accademico. Finché questa decisione non avesse avuto un impatto sulle mie figlie e il loro rapporto con la scuola, non sarebbe stato un problema non fare i compiti a casa».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Dicembre 2023, 12:19
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