Adotta un neonato prematuro di 22 settimane ricoverato in terapia intensiva e viene licenziata: «Non puoi lavorare in smart working»

La titolare, dopo essere stata sommersa di offese sul web, si è scusata e ha chiesto alla dipendente di tornare a lavorare

Adotta un neonato prematuro di 22 settimane ricoverato in terapia intensiva e viene licenziata: «Non puoi lavorare in smart working»

di Nikita Moro

La maternità e il lavoro sono al centro di questo acceso dibattito che vede coinvolte due donne. Una è la proprietaria e fondatrice di un marchio di abbigliamento per bambini, la seconda è una neomamma che ha adottato un neonato prematuro di 22 settimane, ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Hughes è stata licenziata per aver realizzato il sogno di diventare mamma, dopo che la sua titolare le aveva negato la possibilità di lavorare da remoto per prendersi cura del piccolo, che si trova in un ospedale.

Il licenziamento

Hughes e il marito Rawley, di Dallas, dopo mesi in cui hanno cercato di avere un figlio, hanno finalmente coronato il sogno di diventare genitori a fine dicembre dello scorso anno. I due sposini hanno così adottato il piccolo Judah che si trovava a nove ore di distanza a El Paso, in Texas, dove è nato prematuro a 22 settimane. Pesava a malapena un chilo. A causa dei vari problemi di salute del piccolo che lo costringono a rimanere in terapia intensiva, la mamma ha chiesto alla sua titolare di poter lavorare da remoto fino alla fine di marzo. La fondatrice del brand, però, le ha negato questa opportunità, consentendole solo 14 giorni di smart working. Hughes non ha accettato e dopo un ultimatum della titolare, nuovamente rifiutato, è stata licenziata.

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Le scuse

Quando la storia è divenuta nota sui social attraverso una raccolta fondi dei genitori, la titolare è intervenuta su TikTok per rispondere alle numerose critiche ricevute che la incolpavano di essere poco empatica e ingiusta.

La donna ha pubblicato ben due video di scuse, chiedendo alla sua dipendente di tornare e di lasciare il rancore alle spalle. «Voglio davvero scusarmi con Hughes e con la comunità. Voglio davvero cogliere questa opportunità per dire che mi dispiace. Mi sono concentrata solo sul fatto che il suo lavoro è sempre stato svolto in loco e non ho visto la possibilità di farlo a distanza» ha spiegato.

Al momento la dipendente non ha ancora proferito parola sulla faccenda e non è chiaro se accetterà di tornare al suo vecchio lavoro dopo il video di scuse pubblicato dal suo capo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Gennaio 2024, 18:51
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