Kiev, l’allarme degli alti ufficiali
«Linee del fronte a rischio crollo»

Zelensky chiama alle armi anche i 25enni. Stoltenberg preme sugli alleati: «Servono 100 miliardi»

Kiev, l’allarme degli alti ufficiali «Linee del fronte a rischio crollo»

di Giammarco Oberto

L’Ucraina è sempre più sfiancata, e la Russia colpisce più duro. Solo nel mese di marzo ha lanciato sul territorio nemico 400 missili, 600 droni e 3000 bombe aeree guidate. Il Paese è praticamente al buio: 5 centrali termoelettriche su sei sono gravemente danneggiate, l'azienda elettrica ucraina Dtek ha perso l'80% della sua capacità di produzione. Ma se le città e le retrovie sono bersagliate dal cielo, nelle trincee delle prime linee dove gi ucraini resistono con le munizioni contate si teme che l’armata russa possa sfondare. E sarebbe probabilmente una rotta irreparabile.

Secondo alti ufficiali dell’esercito di Kiev, che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny, il quadro militare è cupo: c’è il grande rischio che le linee del fronte crollino in qualsiasi punto in cui i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Lo riferisce Politico. «Non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso, perché non esistono tecnologie in grado di contrastare la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi» hanno detto fonti raccolte dal quotidiano americano Politico. Un segnale disperato è anche l’abbassamento dell’età per l’arruolamento: per sopperire la carenza di uomini il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che abbassa l’età di leva da 27 a 25 anni.

«La Russia preme sul fronte, i ritardi degli aiuti hanno conseguenze sul campo di battaglia» ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo a Bruxelles la ministeriale Esteri convocata per discutere con gli alleati il fondo da cento miliardi per l’Ucraina. «Kiev ha bisogno di denaro fresco per poter vincere la guerra e serve un nuovo quadro per fornire gli aiuti militari in modo che siano prevedibili e costanti».

Stoltenberg invoca un cambio di passo: «Dobbiamo affidarci meno ai contributi volontari e più agli impegni dell'alleanza, meno alle offerte a breve termine e più agli impegni pluriennali».

La proposta del segretario generale è quella di creare un fondo di assistenza che si sviluppi nell'arco dei prossimi cinque anni: si parla di circa cento miliardi di euro forniti dagli alleati sulla base di contributi proporzionali al Pil di ogni Paese. Per l’Italia si tratterebbe di circa 8,7 miliardi di euro. «Mosca deve capire che non può raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia e così accettare un negoziato che riconosca l'Ucraina come nazione sovrana e indipendente» ha spiegato Stoltenberg. Il negoziato è solo agli inizi e l'orizzonte temporale per arrivare a delle decisioni pratiche è quello del summit di Washington, in calendario a luglio. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato che l'Italia è favorevole alla proposta.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Aprile 2024, 06:00
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