Imboscata ai soldati israeliani, 24 uccisi
Tregua in cambio di ostaggi, no di Hamas

Netanyahu: «Il giorno più nero». Circondata Khan Yunis: «Civili, andate via»

Imboscata ai soldati israeliani, 24 uccisi Tregua in cambio di ostaggi, no di Hamas

di Giammarco Oberto

Il lunedì nero, lo hanno chiamato in Israele. «Uno dei giorni più difficili dallo scoppio della guerra», ha detto il premier Netanyahu. L’esercito ipertecnologico che in 108 giorni di guerra ha avuto solo 200 caduti - tantissimi tra l’altro uccisi dal cosiddetto fuoco amico - ha perso 24 soldati in un solo giorno. Un grosso colpo per le Brigate Al Qassam, l’ala militare di Hamas, che hanno rivendicato l’attacco su Telegram. «Una lezione da imparare combattendo» per il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, il generale Herzi Halevi.

Ventiquattro morti in sole 24 ore. Tre ufficiali sono stati uccisi nel sud della Striscia, ma ben 21 riservisti sono caduti insieme, in un edificio saltato per aria. Tutto per un solo razzo Rpg sparato da un singolo commando che poi, spiega Hamas su Telegram, «è tornato indietro sano e salvo». Quello che è successo lunedì alle 15 ad al-Muaisi, nella zona centrale di Gaza, a 600 metri dal confine israeliano, lo spiega il portavoce delle Idf Daniel Hagari. I soldati stavano minando un edificio, protetti da un carro armato. Un’operazione per creare una zona cuscinetto a ridosso del confine con Gaza in modo da consentire ai coloni israeliani di tornare in sicurezza nei kibbutz ora fatti sfollare. Il carro armato è stato centrato da un razzo anticarro ed è saltato in aria, innescando una serie di esplosioni a catena delle mine che i riservisti stavano piazzando.

Il palazzo si è sbriciolato sopra i militari.

La morte dei 21 soldati ha avuto una vasta eco in Israele. Nonostante «il giorno peggiore», ha detto Netanyahu, «Israele non smetterà di combattere fino alla vittoria totale». «Questa - ha commentato il ministro della Difesa Yoav Gallant - è una guerra che stabilirà il futuro di Israele nei decenni a venire. La morte di quei combattenti deve spronarci a raggiungerne gli obiettivi». L’Idf ha annunciato di aver completato l’accerchiamento con i carri armati di Khan Yunis, la roccaforte nelle cui viscere secondo l’intelligence si nasconderebbe Yahya Sinwar, la primula rossa di Hamas. Tutti i civili sono stati «invitati» ad allontanarsi in fretta. Ma mentre l’avanzata dell’esercito con la stella di Davide non si arresta, sul tavolo c’è anche l’offerta fatta da Israele ad Hamas: due mesi di cessate il fuoco in cambio del rilascio di tutti i 136 ostaggi ancora prigionieri a Gaza. Una proposta che tuttavia - secondo una fonte egiziana - Hamas ha rifiutato: non saranno liberati altri rapiti finché Israele non cesserà la sua offensiva e si ritirerà completamente da Gaza.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Gennaio 2024, 06:00
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