I consumatori - da Federconsumatori al Codacons, dall'Unione Nazionale Consumatori al Movimento Consumatori - cantano vittoria. «Habemus rimborsum! Era ora!», dicono evidenziando che - dopo una battaglia durata quasi due anni - scattano 'riparazionì automatiche, senza dover avviare una class action.
Le società dovranno allungare le prossime scadenze mensili fino a restituire i giorni sottratti nel passato: si tratta di poco più di un paio di settimane visto che si tratta di un periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e i primi giorni di aprile 2018 nel quale bisogna riportare la durata del contratto da 28 a 30/31 giorni. Possibile anche 'restituirè i giorni 'erosì fornendo un analogo valore economico di servizi. Nessun problema se il consumatore non ha cambiato operatore: in questo caso il recupero scatta automaticamente. Qualche problema in più, invece, per chi ha esercitato il diritto di recesso o per coloro che hanno cambiato compagnia. Secondo alcune associazioni dei consumatori bisognerà attendere le indicazioni che arriveranno dall'Agcom, anche se non è escluso che questo tema potrebbe sollevare ulteriori contenziosi. In media il «valore» della compensazione sarà - calcola il Codacons - tra i 30 e i 50 euro. Il Movimento Consumatori, secondo il quale in caso di recesso le società dovranno rimborsare gli utenti, l'esborso complessivo potrebbe valere circa un miliardo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Febbraio 2023, 01:31
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