Le tasche degli europei e degli italiani sono sempre più vuote. Il carovita colpisce i consumi, che scendono. Risparmi toccati un po' per tutti. Straordinari, lavoretti e extra. Le abitudini dell'Eurozona cambiano, complici le crisi geopolitiche, spinte dalle guerre (in Ucraina e Medio Oriente). Per le famiglie, ancora provate dalla pandemia, è, quindi, una corsa ad ostacoli. Con i prezzi schizzati alle stelle che cambiano profondamente vite e abitudini, costringendo l'economia europea ad adattarsi al nuovo corso.
Cosa dice la Banca centrale europea
In uno studio aggiornato al gennaio scorso, la Banca centrale europea ha utilizzato i dati delle sue indagini sui consumatori dell'Eurozona per capire quali strade le famiglie hanno scelto per resistere al carovita. La maggior parte, cioè il 69%, ha modificato i consumi, il 43% ha usato i risparmi, il 31% ha cercato di far salire le entrate.
Tra chi ha agito solo sui propri consumi, la metà ha cercato di trovare prezzi più vantaggiosi altrove, il 33% ha abbassato la qualità dei propri acquisti per spendere meno, il 28% ha ridotto le quantità. Nella minoranza di chi ha cercato di aumentare le entrate, il 15% ha negoziato un aumento di stipendio, mentre il 17% ha fatto gli straordinari o ha preso un lavoretto extra.
Risparmi nel mirino, perché
Lo studio ha anche registrato un calo dei risparmi negli ultimi due anni, determinato non dall'aumento della spesa sui beni di prima necessità ma da quella sui viaggi e le attività di ricreazione in generale.
Cosa si compra
La composizione del paniere delle famiglie è cambiata in base alle categorie di prodotti che hanno subito i rincari maggiori. Rispetto al 2021, nel 2023 il consumo di beni quali cibo e attrezzature ha subito un sostanziale aggiustamento al ribasso (circa -1%) in risposta ai maggiori aumenti dei prezzi. Tuttavia, sottolinea la Bce, non solo l'inflazione ma anche altri choc hanno influenzato il comportamento di consumo delle famiglie. Ad esempio, il calo maggiore lo hanno subito i trasporti (compresi gli acquisti di veicoli), scesi nel 2023 quasi del -4% rispetto al 2021, a causa dei problemi sulla fornitura di semiconduttori nati proprio dalle difficoltà logistiche della pandemia. Per abbigliamento e salute i consumi non sono scesi di molto, e sono rimasti praticamente stabili quelli dei prodotti di lusso.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2024, 18:20
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