Abbassare di un grado i termostati, ridurre il tempo di accensione di un’ora al dì e di quindici giorni all’anno. Così, secondo l’Enea, si possono “tagliare” quasi 2,7 miliardi di metri cubi di consumo di gas metano nel Paese e 180 euro nella bolletta annua familiare.
Emilio Campana, direttore Dipartimento energia del Cnr, è una ricetta applicabile?
«Il risparmio energetico è legato a più azioni da effettuare in tutta Italia, che hanno impatto diverso a seconda del tipo di territorio. Occorre il comportamento virtuoso di tutti, o lo sforzo del singolo è vanificato».
Abbassare di un grado i termostati delle caldaie domestiche può ridurre il consumo nazionale in modo importante?
«Sì, perché le città rappresentano il 2% della superficie della Terra, ma ospitano oltre il 50% della popolazione mondiale, consumano il 75% di energia e producono l’80% di CO2».
In quanto tempo si potrebbero vedere effetti?
«In poche settimane.
Il “peso” della misura non sarebbe diverso da zona a zona?
«La territorializzazione è infattibile. Si potrebbe intervenire, gradualmente, stabilendo settimana per settimana quanto abbassare i termostati, prima mezzo grado, poi uno».
Come sollecitare le buone pratiche?
«Servono la diffusione di dati certi e una campagna di informazione forte. Se il governo imponesse la misura, questa diventerebbe subito un fatto politico, con opposizioni e proteste. Occorre l’impegno della società».
Il tema è culturale: si tende a sottovalutare il peso delle azioni individuali?
«Questo è il punto fondamentale. Siamo abituati a pensare che le nostre azioni individuali non abbiano una conseguenza diretta. Ci si sente poco vincolati e quindi poco responsabili. Ogni comportamento privato è visto come lecito, ma le nostre azioni hanno un valore pubblico».
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Luglio 2022, 09:59
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