Youtube, che lavoro è?

Youtube, che lavoro è?

di Alberto Mattiacci
La tragedia di qualche giorno fa ha reso gli “Youtuber” e il loro lavoro popolari anche fra chi non li segue. Qualcuno dirà: “Ma che razza di lavoro è?”
Per capirlo partiamo dalla fine, cioè da come guadagna (si dice: “modello di business”) uno Youtuber. Si basa su 4 fattori: (a) la dimensione del suo canale; (b) il numero di visualizzazioni dei video; (c) l’engagement. Es. un video viene visto da 100mila persone (b), condiviso da 30mila di queste (c), fa aumentare la base follower, portandola a 3milioni e mezzo di persone (a). 
Lo Youtuber fin qui ha fatto 6 mestieri, nessuno dei quali banale: (i) l’autore (scrivere un contenuto); (ii) lo sceneggiatore/regista (progettarne la realizzazione); (iii) l’attore/regista/montatore (girare il video, montarlo, inserire effetti speciali); (iv) il digital promoter (far girare molto il video in rete). Certo, ci sono anche video grezzi “che posso fare anche io” ma uno Youtuber di successo non campa su quelli.
Il fattore 4 è la monetizzazione -ovvero fare soldi con quei numeri. Si fa in 4 modi: (i) pubblicità: vendere spazi per annunci nei video; (ii) sponsorizzazioni: collaborare con aziende per promuoverne i brand; (iii) merchandising: creazione e vendita ai fan di prodotti con le loro immagini; (iv) donazioni e/o abbonamenti: chiedere ai fan di supportarli finanziariamente. 
Qui c’è un altro mestiere: il marketing.
Come saranno i lavori del futuro? Come quello di Youtuber: multidisciplinari, passionali, dinamici. Non per tutti, insomma.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:49
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