Far finta di nulla

Far finta di nulla

di Alberto Mattiacci
A me piace rappresentare la società e l'economia -che ne è una delle emanazioni, come del resto lo sono la cultura o la politica- come un panorama osservato dall'alto.
Il punto di osservazione elevato è cruciale, perché consente di cogliere l'insieme degli oggetti che il panorama ricomprende: si identificano le grandi masse; si collocano le entità presenti e le loro relazioni reciproche; si fissa l'orizzonte e la sua distanza, ecc. Naturalmente, ponendosi su un livello di osservazione elevato qualcosa si perde: è la legge della coperta corta -in economia si dice "trade off".
In ogni panorama c'è sempre qualcosa di caratterizzante: in Val d'Orcia, ad esempio, le colline e i cipressi; in Sardegna, la miscela fra le sfumature verdi-celesti del mare e i toni ocra delle rocce; a Roma, le molte cupole, inframmezzate a tetti e possenti monumenti. Più in generale, un panorama montano è definito dai monti; uno lacustre dal lago eccetera.
La cosa sorprendente, osservando il dibattito economico quotidiano, è la sistematica cancellazione dell'elemento caratterizzante il paesaggio economico italiano, a favore della concentrazione sul dettaglio. È come, cioè, se di fronte a un panorama dolomitico, si trascurassero le Tre Cime di Lavaredo.
Noi cancelliamo il Debito Pubblico. Crisi Ilva? Nazionalizziamo. (di nuovo?!?). Problemi? Facciamo un bonus. E così la nostra montagna economica, 2870 miliardi (circa) di debito pubblico, sparisce dal panorama -ma c'è.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Febbraio 2024, 07:31
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