Lupi in Trentino, Leal contro Fugatti: «L'abbattimento non deve essere la soluzione»

Il decreto di Fugatti, secondo la Lega Antivivisezionista, non è giustificabile in alcun modo

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di Redazione web

«L’abbattimento è stato disposto sic et simpliciter su due esemplari di lupo qualsiasi, senza nemmeno tener conto delle ripercussioni che l'uccisione degli esemplari avrebbe sulla medesima specie e sulle conseguenze che ne deriverebbero anche all’interno del branco». A denunciare l'accaduto è la Leal, con il patrocinio delle avvocatesse Aurora Loprete e Giada Bernardi che hanno chiesto la sospensione del decreto firmato il 24 luglio dal governatore della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti

Il decreto ha autorizzato la rimozione tramite abbattimento di due esemplari di lupo nella zona di Malga Bordera, il cui alpeggio ricade nella parte trentina dei Monti Lessini. 

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Il decreto Fugatti

A riportare la notizia è stato il quotidiano 'l'Adige'  che nei giorni scorsi ha spiegato come, con tale decreto, si sia data autorizzazione per la prima volta all'abbattimeto di due lupo in Trentino e nell'Italia intera.

A soprendere è stato il benestare di Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

La scelta di Fugatti deriverebbe dal fatto che risultano essere stati predati negli ultimi due mesi 16 bovini e 2 asini e che ha svolgere tale razzia, siano stati proprio i lupi della zona.

La nota della Lega antivivisezione

In una nota si legge che la Leal, con il patrocinio delle avvocatesse Aurora Loprete e Giada Bernardi, ha chiesto al Tar di Trento «la sospensione del decreto n 41 del 24.07.2023 a mezzo del quale il Presidente della Provincia Autonoma di Trento autorizzava l’abbattimento di numero due esemplari di lupo».

«Dopo gli orsi ci sono i lupi nel mirino della Provincia Autonoma di Trento, oggi destinatari di un decreto di abbattimento non sorretto da istruttoria e del tutto carente sotto il profilo motivazionale», hanno concluso.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Luglio 2023, 19:11
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