I lupi dopo gli orsi: il Trentino ordina l’abbattimento di due esemplari

E' arrivato il provvedimento per la soppressione di due lupi sul versante trentino​ dei Monti Lessini

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Dopo le ordinanze di abbattimento degli orsi ritenuti problematici, sospese lo scorso 13 luglio da parte dei giudici del Consiglio di Stato, è arrivato anche il provvedimento per la soppressione di due lupi sul versante trentino dei Monti Lessini. Il decreto, firmato dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti con il via libera da parte dell'Ispra, è stato emesso lo scorso 24 luglio in seguito all'alto numero di predazioni di animali da allevamento registrate nella zona di Malga Boldera, nel Comune di Ala.

Si tratta del primo caso in Italia di prelievo tramite abbattimento

Si tratta del primo caso in Italia di prelievo tramite abbattimento di due esemplari di lupo, specie protetta a livello europeo. Il prelievo, che verrà effettuato dagli operatori specializzati del Corpo forestale trentino, è stato deciso dopo che sedici bovini e due asini sono stati predati nel pascolo di Malga Boldera. La struttura, di proprietà del Comune di Ala, è gestita dalla locale Società allevatori e dispone di un recinto elettrificato di tre chilometri specificatamente pensato per dissuadere i grandi predatori. I lupi hanno tuttavia capito come evitare i cavi dell'alta tensione, riuscendo ad effettuare una prima predazione il 3 giugno. L'ultimo attacco, ai danni di tre vitelle, risale al 22 luglio scorso. Il provvedimento secondo l'Ispra non dovrebbe «incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione del Trentino Alto Adige», data la continua crescita degli esemplari registrata negli ultimi anni.

In Trentino censiti 29 branchi

Nell'ultimo rapporto della Provincia, riferito al 2022, erano infatti censiti 29 branchi, a cui si aggiungono almeno tre nuove coppie e un numero variabile di animali solitari.

Inoltre, proprio attraverso il prelievo dei due esemplari l'istituto prevede di raccogliere informazioni utili in merito alle dinamiche predatorie, incaricando la Provincia di elaborare una valutazione sui «possibili miglioramenti della prevenzione».

Le reazioni indignate delle associazioni animaliste

La decisione ha suscitato le reazioni indignate delle associazioni animaliste, da tempo impegnate nella tutela della fauna selvatica in Trentino. Lav e Oipa, in particolare, hanno preannunciato azioni a tutto campo contro gli abbattimenti, proclamando nuove manifestazioni a Trento e promettendo azioni legali sulla scia di quelle intraprese per difendere l'orsa Jj4, responsabile dell'uccisione del 26enne Andrea Papi nei boschi del Monte Peller a inizio aprile, e l'esemplare Mj5. A favore dell'ordinanza è intervenuto l'assessore competente della Provincia di Bolzano, Arnold Schuler, che ha rilevato come siano state rispettate le condizioni previste dall'Ispra. Nei giorni scorsi è invece arrivata la decisione del gip di Trento, che ha disposto l'archiviazione del procedimento nei confronti di Fugatti, dei dirigenti competenti in materia di grandi carnivori e del veterinario provinciale in relazione alla denuncia presentata dagli animalisti per la cattura degli orsi M49 e M57. Secondo il giudice, la legittimità dei provvedimenti era suffragata dalla pericolosità degli animali, mentre non si configurano i reati di maltrattamento di animale e sottrazione al patrimonio indisponibile dello Stato.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Luglio 2023, 17:29
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