Autovelox non omologati a Terni: pronta una valanga di ricorsi

Tre apparecchi che nel 2023 hanno spiccato ben 23.957 multe

Autovelox non omologati: pronta una valanga di ricorsi

di Corso Viola di Campalto

Rischia di trasformarsi in un boomerang finanziario anche per il Comune di Terni il caso dell'annullamento della multa comminata a un automobilista di Treviso che ha contestato davanti ai giudici la multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox non omologato. La Corte di Cassazione ha annullato la sanzione perché certificata da un'apparecchiatura autorizzata dal ministero delle Infrastrutture ma non sottoposte a una verifica più puntuale necessaria per la loro omologazione.

Autovelox non omologati a Terni: pronta una valanga di ricorsi

Come accade per i tre autovelox fissi piazzati dal Comune in via Lessini, lungo viale dello Stadio e in via Alfonsine. Con questo principio la Suprema corte pur pronunciandosi, come di consueto, sul caso singolo, ha però fissato un precedente importante che adesso potrebbe innescare una valanga di ricorsi per tutti i casi analoghi. E di questo sono sicure le associazioni dei consumatori, pronti a supportare gli automobilisti sanzionati dagli autovelox "ternani".

Nel 2023 sono state ben 23.957 le multe elevate dai tre apparecchi, ma molte di queste non sono state pagate: al 31 dicembre 2023, Palazzo Spada si trova ancora a dover incassare circa 10,5 milioni di euro di multe non onorate degli anni precedenti. Un buco, rispetto alle previsioni, che ora si potrebbe allargare a dismisura con la nuova sentenza della Cassazione. Tra l'altro la giunta del sindaco Stefano Bandecchi fa affidamento, per le previsioni di entrata 2024-2026, proprio sui proventi che arriveranno dalle contravvenzioni: oltre 22 milioni di euro, cioè quasi 7 milioni e mezzo l'anno. E molte di queste sono legate agli autovelox gestiti da Terni Reti.
Ricorsi pronti per essere presentati da chi ha ricevuto nelle ultime settimane le sanzioni e non le ha ancora pagate: «Gli ermellini hanno spiegato come su ogni autovelox conforme al prototipo omologato o approvato deve essere riportato il numero e la data del decreto ministeriale di omologazione e di approvazione ed il nome del fabbricante - dice Franco Todaro, presidente della Federconsumatori provinciale di Terni - una sentenza della Corte di Cassazione che non è impugnabile, quindi è evidente che c'è quasi la certezza di vittoria».


Il presidente di Federconsumatori spiega anche perché: «Se la mancata omologazione viene verificata, la sanzione diventa nulla, perché dopo la sentenza della Cassazione si garantirà l'uniformità delle altre sentenze e risulta che anche gli autovelox ternani abbiano le stesse problematiche di quelli di Treviso. Siamo pronti a supportare con i nostri avvocati - dice ancora Todaro - i cittadini che ci chiederanno aiuto con la verifica soprattutto del verbale notificato e va richiesto l'accesso agli atti al Comune, ricordo anche che il ricorso può essere presentato entro 60 giorni dal ricevimento del verbale dinanzi al Prefetto, o entro 30 davanti al giudice di pace. Per le multe già pagate o quelle per cui siano scaduti i termini - sostiene l'associazione - non è possibile proporre ricorso».
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 12:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA