Heartbleed spaventa ancora,
300mila server a rischio
In realtà il numero dei server esposti al 'cuore che sanguina' è dimezzato, da 600mila, nel primo mese da quando la notizia si è diffusa. Poi il trend si è arrestato e nel mese successivo le vulnerabilità non sono diminuite nemmeno del 3%.
Il ricercatore Robert David Graham ha rilevato che sono almeno 309.197 i server ancora vulnerabili. Circa 600mila erano quelli che aveva individuato quando a inizio aprile si diffuse la notizia del bug, mentre dopo un mese già si erano dimezzati a 318.239. Nel mese successivo soltanto 9mila server sono stati messi al riparo. Segno che i siti minori stanno sottovalutando il problema e non stanno facendo nulla per la sicurezza degli utenti.Heartbleed è la vulnerabilità del codice di crittografia OpenSSL usato per proteggere dati sensibili online come password e numeri di carte di credito. Una falla che espone - al netto dei rimedi - non solo il traffico online ma anche le applicazioni mobili, le apparecchiature 'fisiche' per le connessioni in rete, e che in ultimo - è stato dimostrato - può consentire la clonazione di siti. Già a metà maggio un rapporto della società britannica Netcraft avvertiva che nonostante i colossi Internet - da Google a Facebook - fossero immediatamente corsi ai ripari davanti ad Heartbleed, oltre la metà dei siti affetti non aveva preso alcuna misura per porvi rimedio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Giugno 2014, 09:49
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