Backup dati, è allarme: solo un utente su 4
salva i documenti per poterli recuperare

Backup dati, è allarme: solo un utente su 4 salva i documenti per poterli recuperare
Dati, foto e contenuti a rischio per molti utenti. Secondo uno studio infatti solo un utente su 4 di pc, tablet e smartphone effettua regolarmente il backup dei propri dati, ovvero fa una copia separata dei documenti in modo da poterli recuperare in caso di perdita. E' quanto emerge da un video pubblicato dalla campagna per la Giornata mondiale del backup che si celebra il 31 marzo con lo slogan "non farti fare un pesce d'aprile". Il 30% degli utenti, si legge sul sito dell'iniziativa, non ha mai effettuato un backup.



Dai personal computer a smartphone e tablet, proteggere i propri dati digitali da eventuali perdite è importante tanto quanto tenerli al riparo da violazioni esterne ma non tutti gli utenti sembrano esserne consapevoli. Secondo una ricerca condotta negli Usa dalla società di software Acronis, oltre la metà degli utenti non riesce a fare il backup dei propri dati, mentre solo un terzo protegge l'intero sistema del computer e non solo dei file selezionati.



Con tanto di hashtag #WorldBackupDay, la 'Giornata' nasce nel 2011 con l'intento di sensibilizzare gli utenti 'digitali' all'importanza del salvataggio dei propri dati su supporti secondari. Il backup in pratica è una seconda copia di tutti i propri file importanti, dalle foto ai video, dai documenti di lavoro o di studio alle e-mail. Invece di salvarli tutti in un unico posto (ad esempio il computer) sarebbe opportuno farne una copia da un'altra parte: su un disco esterno (ce ne sono tanti in commercio a prezzi sempre più contenuti e con spazio che ormai va nell'ordine dei terabyte), oppure attraverso Internet, sui servizi sempre più numerosi del 'Cloud', creati per condividere e 'salvare' i propri file.
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2015, 10:28
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