Asus, 25 anni di innovazione: l'ascesa tra pc,
netbook e la nuova via ibrida

Asus, 25 anni di innovazione: l'ascesa tra pc, netbook e la nuova via ibrida

di Alessio Caprodossi
Venticinque anni di innovazione. Cos Asus celebra i suoi primi cinque lustri di attivit, avviata nel 1989 a Taiwan, paese che proprio a cavallo degli anni Novanta ha vissuto una forte accelerazione nell'industria tecnologica (nel 1987 compare Acer, altra nota rappresentante del gruppo di isole teoricamente ancora sotto il controllo della Cina, anche se in pratica il paese intrattiene rapporti commerciali con quasi tutte le nazioni mondiali).

Fondata in principio come produttrice di schede madri, che continuano a essere parte integrante dell'ampio catalogo, Asus è riuscita a ritagliarsi una fetta di mercato rilevante, prima con i personal computer, adesso con tablet e dispositivi ibridi su cui l'azienda continua a investire molte risorse come dimostrato alla recente fiera casalinga, il Computex 2014, dove sono stati presentati svariati apparecchi potenti, veloci, versatili e ben disegnati.





A proposito di design, una delle peculiarità dell'azienda guidata da Jonney Shih è stato il tentativo (molto spesso riuscito) di sperimentare form-factor inediti, fonte di ispirazione talvolta anche per i concorrenti, conquistati come gli utenti dai lineamenti singolari e trovate spiazzanti. Un modo, questo, di prevenire scrivendolo il futuro, tipico della casa che deve il nome a Pegasus, cavallo alato della mitologia greca che simboleggia il successo.





I numeri sono il mezzo migliore per descrivere la parabola di Asus, che conta su 13.600 dipendenti con un team di ricerca e sviluppo di 4.500 ingegneri. Il ruolo di leader del mercato dei personal computer è arrivato proprio grazie alle sperimentazioni, come successo con l'Eee PC, il netbook con schermo da 10 pollici che coniugò un design curato all'efficacia di un computer portatile leggero e poco ingombrante da portarsi dietro e, dulcis in fundo, piuttosto economico rispetto ai prezzi in voga allora.





Era il 2007 ma sembra passata un'era geologica e basta guardare la gamma Transformer per la conferma: con la crisi di vendite dei pc e l'incapacità dei tablet di soddisfare i professionisti bisognosi della forza, reattività e completezza dei notebook ecco l'avanzata degli ibridi tavolette-computer che mettono tutti d'accordo.





Al recente Computex Asus ne ha sfoderati diversi modelli per tutti i gusti e ogni tasca, migliorando parecchi dettagli del primo esemplare lanciato nel 2012 insieme all'Asus Taichi, primo notebook dotato di doppio schermo. La via ibrida è percorsa a pieni polmoni dai taiwanesi, che per primi hanno provato l'integrazione tra smartphone e tablet con la linea PadFone, mentre gli ultimi arrivati sono gli Zenfone, gamma di smartphone colorati e con dimensioni variabili (da 4 a 6 pollici) proposti a prezzi abbordabili.





Ben accolti dal pubblico, i prodotti ibridi sono la migliore rappresentazione della filosofia aziendale che poggia su un motto piuttosto impegnativo: "In search of incredible", che sta per "la ricerca dell'incredibile", un'ambizione straordinariamente alta che Asus tende spesso a soddisfare.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Giugno 2014, 20:55
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