L'ombra di Mordor, scontri all'ultimo sangue
nel nuovo videogame del Signore degli Anelli

L'ombra di Mordor, scontri all'ultimo sangue ​nel nuovo videogame del Signore degli Anelli

di Gabriele Niola
Che cosa successo tra la fine di Lo Hobbit e l'inizio di Il signore degli anelli? Chi ha letto il Silmarillion lo sa, per tutti gli altri c' la controstoria fatta da L'ombra di Mordor, videogioco che con il beneplacito della Warner Brothers arriva su Xbox e Playstation di vecchia e nuova generazione, nonch su pc, a completare un pezzo di storytelling multimediale. Nell'universo della Warner (che solo tangenzialmente si sovrappone a quello di Tolkien) la storia della Terra di mezzo narrata attraverso 6 film e diversi videogiochi ma l dove non arriva la pellicola ci pensano le console.





L'ombra di Mordor in particolare gira intorno alle dinamiche di gioco di Assassin's Creed sfruttandone molto il gameplay e lavorando sui medesimi elementi di fascino (correre, scalare, muoversi furtivamente...) in ambientazione tolkeniana. Il protagonista non segue la traccia dei libri ma i comprimari sono quelli conosciuti, resi con una grafica buona sebbene non eccezionale (senza timore di smentita si può dire che non è lo stato dell'arte della nuova generazione).



A rendere il gioco originale ci sono diversi poteri che si possono guadagnare nel corso del gioco da usare con fini strategici (ad esempio convertire nemici per farli diventare schiavi e agire come cellule dormienti tra gli avversari) ma la vera componente interessante è il Nemesis System ovvero il fatto che ogni volta che un nemico viene ucciso quello successivo “ricordi” le mosse con cui il precedente è stato battuto. Come se i tutti condividessero una coscienza e questa imparasse a conoscere il giocatore. Un modo convincente di aumentare la difficoltà del gioco al suo progredire senza necessariamente rovinare il gameplay.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Ottobre 2014, 11:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA