Vincenzo D'Amico, la camera ardente al Campidoglio: sfilata di autorità, da Gualtieri a Gravina, Rocca e Abodi

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Rose bianche e magliette celesti per l'ultimo saluto al campione della Lazio, Vincenzo D'Amico, morto a 69 anni sabato scorso, dopo una breve malattia. Il feretro è giunto in Campidoglio, intorno alle 12:30. La bara è stata esposta nella Sala della Protomoteca dove è stata allestita la camera ardente.

Sulla bara sono state esposte le magliette della Ss Lazio indossate dal campione, e una grande corona di rose bianche a far da paio al celeste di altri mazzi di fiori. L'accesso alla camera ardente per l'ultimo saluto è stato consentito dalle scale del Portico del Vignola. 

 

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Da Gualtieri a Lollobrigida, chi c'era

All'arrivo, il feretro è stato accolto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dall'assessore allo Sport di Roma, Alessandro Onorato, i quali hanno abbracciato i familiari e rivolto loro le condoglianze. «Era un dovere ricordarlo adeguatamente, oggi abbiamo allestito in Campidoglio la camera ardente, poi ragioneremo su iniziative per ricordarlo al meglio in città. È stata una figura straordinaria, un grande calciatore e un grande uomo, ha fatto la storia del calcio di questa città», ha detto Gualtieri.

Tra i primi ad affacciarsi il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Se ne va un altro dei punti di riferimento del calcio romano e non solo: una persona che amava la Lazio e l'Italia, una persona che ho avuto modo di conoscere nella sua umanità ricordandogli quello che vale», ha detto. Presenti anche il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente della Figc Gabriele Gravina.

Tra i presenti le massime autorità locali. «Se ne va un grande, una figura splendida di un giocatore raffinato, mai una parola fuori posto da commentatore sportivo, elegante in campo e fuori campo, ha lasciato il segno nel calcio romano e per chi è tifoso laziale, come me, è una figura indimenticabile», ha commentato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.


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