Stefano Tacconi, l'ex portiere della Juve e della Nazionale colpito da un aneurisma nell'aprile del 2022, si confida dopo essere uscito dal coma: «Conoscere la sofferenza mi ha cambiato. Sono rimasto sorpreso dall’amore della gente, ma nella malattia ho scoperto anche i falsi amici», ha raccontato in un'intervista alla Stampa.
La battaglia di Stefano Tacconi
Oggi Tacconi, che ha 66 anni, sta bene e ringrazia la sua famiglia che lo ha sostenuto in ogni fase di questa battaglia: la moglie Laura Speranza e i figli Alberto, Virginia, Andrea e Vittoria Maria. «Quello che è successo mi ha cambiato. Mi sentivo invincibile, adesso ho preso coscienza dei miei limiti», dichiara il campione. «Sono diventato più attento alle cose, la malattia è anche un’opportunità. Ho potuto misurare ancora di più l’amore della mia famiglia, che mi è stata sempre vicino. Anche quando ero in coma e non sentivo niente, loro erano lì, accanto al letto, a parlarmi e a tenermi la mano».
Le parole
Di quel giorno ricorda poco. «Solo un fortissimo male di testa. Poi il buio».
«Non mi sento più invincibile»
Ancora Tacconi: «Non mi sento più invincibile, ho seguito la luce di Padre Pio. Credo in Dio attraverso mia moglie. È molto fedele da sempre di Padre Pio, abbiamo pregato insieme e seguito la sua luce fino a San Giovanni Rotondo dove sono stato ricoverato». Tacconi ha cominciato lentamente a realizzare quanto gli era accaduto durante quel periodo di incoscienza. «L’abbiam passata brutta, pensavo di essere immortale e invece dietro l’angolo c’è qualcosa di inaspettato. Meno male che c’era mio figlio (Andrea, ndr.). Quando sono tornato a casa sono stato annaffiato dai miei cani che mi hanno leccato in continuazione».
Ultimo aggiornamento: Domenica 3 Marzo 2024, 09:40
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