Simeone, dopo l'Atletico c'è solo la Lazio:
"Voglio tornare, un giorno la allenerò"
di Enrico Sarzanini
Una promessa fatta in una lunga intervista rilasciata a Lazialità (da oggi in edicola il nuovo numero) in cui El Cholo, ripercorre gran parte della sua carriera con la maglia biancocelete: «E' stato un punto incredibile della mia carriera. Pian piano sono riuscito a farmi apprezzare facendo gol importanti che la gente non dimenticherà mai. A Roma ho avuto un gruppo di compagni e allenatori che hanno cambiato la filosofia del calcio italiano. Prima di noi avevano vinto sempre la Juventus e il Milan».
Poi la promessa che tutti i tifosi aspettavano da tempo: «Sono sicuro che un giorno allenerò la Lazio, perché così è la vita. Come mi è capitato di tornare a un club come l'Atletico Madrid, dove sono stato e ho dato l'anima per far bene, così mi è successo e succederà alla anche alla Lazio». Dal futuro al passato, l'argentino torna per un attimo con la mente allo scudetto vinto con i biancocelesti nel 2000: «Il momento più bello è stato aspettare il finale di Perugia-Juventus nello spogliatoio. A pensarci ancora oggi mi vengono i brividi. È stato incredibile, perché sapevamo che ce l'avremmo fatta. Noi eravamo convinti che qualcosa sarebbe successo, perché meritavamo quel titolo».
Tanti successi e un solo grande rimpianto: «Quell'anno abbiamo vinto lo scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana ma fummo eliminati dal Valencia ai quarti di Champions League. Ripensandoci avremmo potuto vincere molto di più». Domenica arriva l'Inter di Mancini, ex compagno di Simeone nell'era Cragnotti: «Ha un carattere forte, che ha dovuto modificare poco per passare da giocatore ad allenatore. Sapevo che sarebbe diventato un grande allenatore».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Maggio 2015, 10:56
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