Roma-Real Madrid: la notte in cui tutti (finalmente) si accorsero dell'importanza di Edin Dzeko
di Marco Esposito
Edin Dzeko ha trasformato in applausi - e forse in rimpianto - i fischi con i quali era stato accolto durante la lettura delle formazioni. Quando è uscito dal campo, al trentesimo della ripresa, il pubblico lo ha letteralmente acclamato. La sua importanza in questa squadra, al di là dei gol, è sembrata chiarissima. La manovra offensiva della Roma - di buona qualità ieri contro il Real - gira intorno a lui, alla sua visione di gioco, intorno a suoi piedi, intorno al suo fisico. Sostituirlo sarà complicato anche per questo.
ROMA-REAL MADRID 2-2 - 7-6 D.C.R. LA PARTITA
E' stata una bella Roma quella che si è vista contro il Real all'Olimpico. Gli uomini di Fonseca hanno retto all'impatto con i blancos, mostrando una buona fase offensiva e buone qualità tecniche. E' pur vero che il Real Madrid non è proprio una squadra che faccia dell'equilibrio il suo punto di forza, ma la Roma è riuscita a presentarsi da sola davanti a Courtois in più di un'occasione. E qui veniamo forse al difetto principale della Roma vista domenica sera: la difficoltà a buttare la palla dentro. Pellegrini, Under, innescato magistralmente da Dzeko, Dzeko stesso, Zaniolo: tutti loro hanno sbagliato gol che sembravano fatti. A questa Roma sembra proprio mancare un attaccante esterno in grado di aumentare la pericolosità offensiva della squadra. In una parola manca El Shaarawy.
In difesa la Roma ha sofferto terribilmente a destra dove Marcelo ha spadroneggiato. Molto sicuro è apparso invece Pau Lopez, che ha dimostrato di essere un portiere brillante anche se ancora giovane. Troppo spesso la Roma, però, si è spezzata in due, con i quattro giocatori offensivi - Under-Zaniolo-Perotti-Dzeko che, anche per motivi di preparazione fisica ancora da affinare, si attardavano a rientrare, lasciando i due centrocampisti troppo soli nel coprire la linea difensiva. I novanta minuti si sono conclusi sul 2-2, il trofeo però lo ha vinto la Roma ai calci di rigore (!): decisivo l'errore di Marcelo, ultimo dei dieci rigoristi.
FONSECA
Non si è affatto vista, invece, una linea difensiva alla ricerca esasperata del fuorigioco, Squadra corta, linea difensiva anche all'altezza della metà campo, ma sempre pronta a retrocedere velocemente. La Roma ha provato a fare la partita come è giusto che sia, soprattutto davanti al pubblico amico. Lo fa ancora con un po' di confusione e probabilmente senza la dovuta personalità, ma la squadra con un paio di innesti giusti - ad iniziare da un difensore centrale, un terzino sinistro che dia fiato a Kolarov e un regista - e con la permanenza di Dzeko, potrebbe essere la sorpresa del campionato di quest'anno.
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Agosto 2019, 23:17
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