Lazio, ora urla più forte Inzaghi

Lazio, ora urla più forte Inzaghi

di Alberto Abbate
La telefonata registrata di Lotito ha sollevato solo a livello mediatico un polverone, Inzaghi giura di non sentire nessuna pressione.

 

Anzi, ora è lui ad alzare la voce. A Formello sprona la sua squadra, urla a squarciagola, allo Stadium non si dovrà ripetere quanto visto alla prima. Perdere con la Juve ci starebbe, ma la Lazio non farà la vittima sacrificale. Non è al top la condizione, ma guai ad aggiungere alle gambe pesanti scorie e ulteriore malumore. A Formello Inzaghi richiama tutti alla massima concentrazione, dimostra ai suoi giocatori che la lite non più segreta col presidente nella sua testa non ha avuto alcuna ripercussione. Non è certo la prima volta che Lotito lo rimprovera in questa maniera. Simone lo conosce da troppo tempo, non si abbatte né offende per questo shampoo. Al contrario, si scrolla di dosso qualunque chiacchiericcio, sarebbe deleterio pronti-via gettare ulteriore benzina nello spogliatoio. Urla nel centro sportivo, quanto urla, perché non transige di perdere sulla banda la sua autorità. Da buon maestro d’orchestra torna a ricordare quale dovrà essere a Torino lo spartito, solo il “vecchio” gioco biancoceleste può far ritrovare la serenità e un altro record. Perché se dovesse vincere anche quest’anno, la Lazio sarebbe l’unica big ad aver battuto per due anni di fila la Vecchia Signora nel suo nuovo stadio. 

MESSAGGIO
Il chiarimento con Lotito c’era già stato, la strigliata al cellulare riemersa ha soltanto scatenato altro baccano. Per questo Inzaghi grida ancora più forte, ha bisogno di alzare i decibel per far sentire solo la sua voce. L’obiettivo è trasformare tutto questo caos in rabbia, rispondere con una prestazione tattica perfetta a chi gli contesta una figuraccia. Qualcuno ne invocava infatti addirittura le dimissioni in un rigurgito di dignità, Simone non lo ha fatto perché è abituato a fare i conti con la realtà. Liti così spesso non escono allo scoperto, ma ci sono in qualunque altra società. Inzaghi ha capito Lotito, ma la verità è che lui è ambizioso e ci prova quasi allo sfinimento a far fare alla Lazio il salto di qualità. Non gliene frega nulla che poi la dirigenza gli contesti: «Te stai sempre a lamenta’...». E poi adesso vede anche l’altro lato della medaglia, l’allenatore: con le sue stressanti richieste passa il messaggio di un dipendente esigente agli occhi di tutto l’ambiente. 

INFERMERIA 
Ne esce peggio Lotito dal suo turpiloquio. Anche se, in un modo tutto suo dispotico, il presidente è convinto di fare il bene del tecnico. Inzaghi è una sua creatura, secondo lui i troppi complimenti ricevuti in questi due anni gli hanno montato la testa. Perché Simone ormai sfoggia crediti su ogni fronte, così Lotito in quella telefonata ha voluto riportarlo in panchina al suo ruolo d’allenatore. E guai a occultargli ancora i malanni finti o veri di qualche giocatore. Guarda caso, già il giorno dopo il video divulgato, certi infortuni riprendono luce: «Valon Berisha ha patito nel corso della preparazione estiva una lesione di primo-secondo grado al retto femorale», ammette il dottor Rodia. Sino a ieri si era parlato solo di affaticamento. Su Luiz Felipe si sa subito il triste responso: per lui stiramento al polpaccio quasi di secondo grado. Rischia quasi due mesi fuori, non c’è nulla di segreto. Oltre i nuovi fisioterapisti, anche lo staff medico ora ha bisogno di aiuto. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Agosto 2018, 12:09

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