Lazio, la valanga Lotito contro Inzaghi

La valanga Lotito contro Inzaghi

di Emiliano Bernardini
 «Te stai sempre a lamenta’, già te l’ho detto, Simone: qui decido io e non tu». Il Simone in questione è Inzaghi, ad urlare dall’altro capo del telefono c’è Claudio Lotito che sotto la pioggia delle strade di Cortina sbotta senza mezzi termini. Urla, appunto. Tanto che dalla finestra qualcuno decide di filmare il tutto e di diffonderlo. Il video diventa virale in pochissimo tempo. Un filmato che in qualche modo racconta senza filtri il malumore che da tempo accompagna il numero uno biancoceleste. Non è un mistero che qualche frizione ci sia stata e c’è ancora. «Te lo ha già detto in tutte le salse e te lo ha detto anche Tare e tu fai finta di non capire, pensa a fare l’allenatore», rincara la dose Lotito che ad una replica di Inzaghi sbotta definitivamente: «Guarda lo staff di tuo fratello (Pippo Inzaghi, ndr). Cominciamo a chiarire. Te stai sempre a lamenta’, di tutto. C’hai una squadra che vale dieci volte quella che valgono le altre». Differenti visioni. Su tutto o quasi. E poi il caso legato allo staff medico, tra la fine della stagione passata e il ritiro di Marenfield in cinque non ci sono più tra dimissioni e allontanamenti (Razzano, Meli, Scalzi, Contigliani e Berini). Anche in questo caso Lotito vomita la realtà in faccia al suo tecnico: «Io voglio avere la certezza che chi sta male, sta male. Non che qualcuno dice: dimme che questo sta male».  
MERCATO, MEDICI E OBIETTIVI
Mercato? Obiettivi stagionali? Spogliatoio? Questione medica? Di tutto un po’. I mal di pancia certo non mancano. L’inizio di campionato in salita poi non ha aiutato. Le lamentele di Inzaghi risalgono alla fine della stagione scorsa. Dei nomi sulla sua lista sono arrivati solo Acerbi e Badelj («Lo avevo chiesto come sostituto di Biglia»). Voleva altri giocatori d’esperienza. In attacco aveva chiesto il Papu Gomez (due gol e due assist alla prima) e invece sono rimasti Caicedo e Rossi. In questo senso è sospetto il loro mancato ingresso contro il Napoli con la Lazio che doveva recuperare lo svantaggio. Al posto di Laxalt c’è Durmisi, bocciato subito in ritiro. E poi in difesa avrebbe voluto un giocatore in più. C’è da dire che è stato però il tecnico a dare il via libera alla cessione di Felipe Anderson, forse però non si aspettava Correa, doppione di Luis Alberto, come sostituto. E qui va detto che la colpa non è certo di Lotito visto che come ha ribadito più volte lui stesso il mercato è responsabilità di Tare. Il patron come lo stesso ds qualche fastidio lo avevano accusato anche ascoltando le varie conferenze stampa di Inzaghi che non ha mai nominato la Champions come obiettivo e che, anzi, avrebbe invece fatto notare il divario con le altre squadre. Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani. La goccia che fa traboccare il vaso è poi il caso dei sospetti infortuni. Qui si fa fatica a capire nel video a chi si riferisca Lotito: staff medico o giocatori? Sicuro che qualche furbetto c’è stato o c’è ancora. Il patron biancoceleste è intervenuto in modo duro ma giusto perché di certo se qualcuno non ha fatto il suo lavoro va redarguito. Normale che venga subito alla mente Lukaku, un vero e proprio mistero, o Berisha che doveva tornare in dieci giorni ma ancora non si è visto. Questione di ricadute quelle che lo scorso anno hanno falcidiato la squadra. Basti pensare a Felipe Anderson, a Parolo o a Immobile. Diagnosi sbagliate o pressioni per accorciare i tempi? Di sicuro fa pensare che più di un calciatore sia andato all’estero per farsi curare (Lukaku e Luis Alberto). 
RISPOSTA DEL CLUB
Normale che frizioni possano esserci, sarebbe stato meglio lavare i panni sporchi lontani da occhi e orecchie indiscrete. Il club si è mosso diramando una nota: «Errata interpretazione del colloquio fraudolentemente carpito, è stato dato incarico ai legali di identificare l’autore e chi l’ha diffusa e procedere in tutte le sedi civili e penali nei confronti di chiunque sia responsabile del fatto e della sua diffusione». A ribadire il concetto ci ha pensato poi il portavoce biancoceleste Arturo Diaconale: «Normale dialettica tra presidente e allenatore. Qualsiasi tecnico spera di avere 11 Ronaldo e staff medici all’altezza dei massimi luminari, allo stesso tempo un presidente ha il diritto di poter rispondere che ciò non è possibile. Non c’è alcun contrasto tra Lotito e Inzaghi».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Agosto 2018, 14:14

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