Italia-Ucraina, Collovati: «Spalletti saprà riportare entusiasmo» Articolo nello speciale di Leggo

L'ex difensore campione del mondo: "La partita di San Siro sarà una bella sfida"

Italia-Ucraina, Collovati: «Spalletti saprà riportare entusiasmo» Articolo nello speciale di Leggo

di Fabrizio Ponciroli

Fulvio Collovati, 66 anni, ha sempre avuto un eccellente rapporto con la casacca azzurra. Campione del Mondo in Spagna nel 1982 da protagonista in quella grande squadra diretta da Enzo Bearzot , l’ex difensore di Milan e Inter, ha collezionato 50 presenze con la casacca della Nazionale (con tre gol). Ancora oggi, è sempre molto attento alle vicende dell’Italia. Ora c’è tanta curiosità per vedere all’opera la nuova versione azzurra griffata Luciano Spalletti, all’esordio in Italia dopo il debutto di sabato in Macedonia.

Questo articolo fa parte dello speciale di Leggo che verrà distribuito gratuitamente allo stadio "Meazza" di Milano martedì 12 settembre prima della partita Italia-Ucraina 

Collovati, che ne pensa dell’avvicendamento alla guida della Nazionale, con l’addio di Mancini per l’Arabia Saudita?

«Credo che, dopo la vittoria degli Europei in Inghilterra, siano venuti meno un po’ di stimoli. La scelta di affidarsi a Spalletti è un modo per riportare entusiasmo attorno alla Nazionale ma anche all’interno del gruppo. Serviva qualcuno che riportasse l’Italia al centro dell’attenzione e ricordasse ai giocatori quanto è importante quella maglia».

Sorpreso dalle prime scelte di Spalletti?

«Guardi, i giocatori a disposizione, più o meno, sono sempre gli stessi di Mancini. Ha fatto qualche cambio, come è giusto che sia. Sono curioso di vedere cosa potrà fare Raspadori ora. Lui non è un attaccante centrale classico, fa molto movimento e questo potrebbe aiutare i centrocampisti ad inserirsi. Potrebbe essere molto utile per il gioco di Spalletti che, tra l’altro, lo conosce benissimo, visto che lo ha allenato a Napoli».

Cosa le piace di questa nuova Italia?

«Siamo fortissimi a centrocampo, sicuramente il nostro miglior reparto.

Non è un caso che Spalletti si possa permettere di lasciare a casa gente come Jorginho e Verratti. Questa è l’era dei centrocampisti in Italia. In difesa non siamo messi male, il problema è in attacco dove ci sono poche soluzioni. Non è un caso che, nel campionato italiano, ci sia sempre e solo Immobile in corsa per vincere la classifica cannonieri. Tutti gli altri giocatori candidati a vincere il titolo di miglior marcatore della Serie A sono giocatori stranieri. Questo conferma che non produciamo più centravanti di livello importante, purtroppo. Questo è un grave problema che speriamo di riuscire a riolvere al più presto».

A San Siro stasera andrà in scena la sfida con l’Ucraina. Che sensazioni le procura questa partita?

«Innanzitutto è stato saggio scegliere San Siro, lo stadio dove Shevchenko, simbolo attuale dell’Ucraina, ha fatto vedere le sue cose migliori da giocatore con la casacca del Milan. Credo che sia il luogo giusto per rendere onore ad una Nazione in grande difficoltà per i motivi che tutti sappiamo. Spero sia anche una bella partita. Sicuramente il pubblico italiano sarà molto partecipe e vorrà far sentire la propria vicinanza al popolo ucraino».

Il primo obiettivo dell’Italia di Spalletti è la qualificazione ad Euro 2024, giusto?

«Certamente, questo è fuori di dubbio. Soprattutto dopo le due ultime mancate qualificazioni al Mondiale. Credo che ce le farà, sì penso proprio che ci qualificheremo. Poi speriamo anche di far bene quando le partite conteranno davvero, quindi ai grandi eventi come l’Europeo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Settembre 2023, 06:00

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