È l’uomo che nel 2008, a suon di gol e magie, ha trascinato la Salernitana verso la promozione in serie B, fregiandosi anche del titolo di capocannoniere. Arturo Di Napoli, per i tifosi granata, è molto più di un semplice “bomber”. Amato dalla gente per la sua abilità in campo e la correttezza fuori, col club dell’ippocampo ha giocato oltre 70 gare e messo a segno quasi una 40ina di reti. Ma nel curriculum di “Re Artù”, nato a Milano da una famiglia originaria di San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia orientale di Napoli, c’è pure una fugace apparizione all’Inter nel 1997.
Questo articolo fa parte dell'inserto di Leggo su Salernitana-Inter che verrà distribuito venerdì 7 aprile allo stadio Arechi di Salerno prima della partita delle ore 17
Salernitana-Inter, Davide contro Golia: che partita si aspetta?
«In questo momento il mio cuore è abbastanza diviso, anche se ho un grande rapporto con la piazza di Salerno. Nonostante i nerazzurri abbiano una rosa molto più competitiva, sarà comunque una grande festa: per i granata l’obiettivo salvezza è a un passo».
Che significato assumerebbe un successo contro i nerazzurri?
«A livello di prestigio varrebbe tanto per città, giocatori, allenatore e tifoseria. Poi, ovviamente, i 3 punti darebbero uno slancio quasi decisivo in ottica salvezza».
Qual è l’errore da non commettere?
«Per scrivere una pagina importante nella storia della Salernitana sarà necessario fare la partita perfetta: giocando per vincere, senza timori reverenziali».
E se dovesse perdere?
«In casa contro l’Inter non sarebbe scandaloso, l’importante sarebbe farlo in un certo modo».
Come immagina questo finale di stagione della Salernitana?
«In Serie A non ti puoi permettere di abbassare la guardia.
Il patron Danilo Iervolino è garanzia per un futuro di livello?
«Ho avuto il piacere di conoscere la proprietà della Salernitana e ho constatato con mano il grande potenziale. L’anno scorso ha fatto 2 miracoli: conquistare la salvezza, anche grazie a Davide Nicola (il precedente allenatore, ndr), e salvare la società dal fallimento. Il Presidente investe e lo fa senza paura: l’arrivo di Paulo Sousa, ad esempio, ha dato una mentalità diversa al popolo granata. E anche in tal senso, Iervolino è stato lungimirante».
Che cosa non ha funzionato nell’Inter di quest’anno?
«Inzaghi sta facendo un grandissimo lavoro: portando titoli e valorizzando giocatori. E non scordiamo che l’Inter non raggiungeva i quarti di Champions da parecchi anni. Purtroppo, però, la continuità è venuta meno».
Paulo Sousa oppure Simone Inzaghi?
«Vado per il Made in Italy: Inzaghi. Però auguro al portoghese di portare in alto la mia Salernitana».
Chi andrà in Champions e chi, invece, scenderà in serie B?
«Rispetto ad Atalanta, Roma e Lazio, le milanesi hanno qualcosa in più. Per Juve dipenderà se le ridaranno o meno i punti tolti. Per quanto riguarda la zona retrocessione, penso che soltanto il Verona possa, ma con poche possibilità, ancora sperare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Aprile 2023, 17:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA