Delrio bacchetta Sacchi: "Una frase grave,
non tiene conto della realtà italiana"

Delrio bacchetta Sacchi: "Una frase grave, non tiene conto della realtà italiana"

di Ernesto De Franceschi
MILANO - «Ci sono troppi razzisti nel calcio italiano». Il tweet firmato Gary Lineker, ex bomber di razza della Nazionale inglese tra gli anni ’80 e ’90 e fino a ieri famoso per aver detto la storica frase “il calcio è uno sport dove 22 uomini rincorrono un pallone e alla fine vince la Germania”, getta nuova benzina sul fuoco che arde.





Ad accenderlo ci aveva pensato Arrigo Sacchi. L’altra sera l’ex allenatore del Milan e ct azzurro si era lasciato andare a frasi discutibili: «Ci sono troppi giocatori di colore nelle squadre Primavera». Ospite del premio Maestrelli, a Montecatini Terme, Sacchi aveva poi aggiunto: «Non sono certo razzista e la mia storia di allenatore lo dimostra, a partire da Rijkaard, ma a guardare il torneo di Viareggio mi viene da dire che ci sono troppi giocatori di colore, anche nelle squadre Primavera. L’Italia non ha dignità, non ha orgoglio: non è possibile vedere squadre con 15 stranieri». A Balotelli, fuggito dal calcio italiano anche per colpa del razzismo, piuttosto che a Pogba, saranno fischiate le orecchie.



Sacchi poi ha fatto parziale retromarcia: «La mia storia parla chiaro, ho sempre allenato squadre con diversi campioni di colore e ne ho fatti acquistare molti, sia a Milano che a Madrid. Volevo solo sottolineare che stiamo perdendo l’orgoglio e l’identità nazionale».



Ma ormai la frittata era fatta. Il primo cartellino giallo a Sacchi arriva dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Graziano Delrio. «È un grave errore la frase detta sulle giovanili, perchè non legge la realtà del nostro Paese. L'Italia di 30 anni fa - sostiene il sottosegretario alla presidenza del consiglio - non è l’Italia di oggi, dove ci sono giovani calciatori cittadini italianissimi di fatto o di diritto, visto che sono nati e cresciuti in Italia anche se hanno genitori di origine straniera».



Ben più pesanti le dichiarazioni di Mino Raiola. «Sono disgustato, mi vergogno di essere italiano, sono incazzato, senza più parole per quello che ha detto Arrigo Sacchi», sbotta l’agente tra gli altri di Paul Pogba e Mario Balotelli, più volte finito nel mirino di pseudo-tifosi solo per il colore della pelle. «E' lui razzista, è una vergogna, tra lui, Lotito e Tavecchio il calcio italiano è sprofondato. Mi vergogno di parlare con Pogba o Balotelli o Emanuelson o Babacar di queste cose. Capisco il disagio che provano, mi vergogno più di loro. Dove è l’Aic, dove sta la Figc, dove è la politica? Se ne vada Sacchi dall'Italia, così ci fa un piacere. Io ho chiesto ai miei avvocati se c’è la possibilità di denunciarlo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Febbraio 2015, 09:44