Roma-Empoli 2-1: un rigore contestato
di De Rossi qualifica nei supplementari
la squadra di Garcia
di Ugo Trani
LEZIONE TATTICA
Nella sera in cui ritrova il successo in casa (l'ultimo il 30 novembre contro l'Inter) e il gol di Iturbe (non faceva centro dal 5 ottobre), la Roma conferma tutti i suoi attuali limiti fisici e psicologici. Anche il suo allenatore è poco lucido. Lo dimostrano le modifiche nel sistema di gioco: il 4-3-1-2, con Totti più arretrato per avvicinare alla porta i due attaccanti Destro e Iturbe, e il 4-2-3-1 con Paredes trequartista sull'1 a 1 quando è uscito Pjanic. Di fronte Sarri che senza 7-8 titolari resta in partita fino al minuto 121, quando Skorupski evita ai compagni i rigori salvando su Tavano. Le riserve dell'Empoli, insomma, evidenziano quanto i giallorossi, al momento, siano tatticamente impreparati. Lunghi e insicuri in campo, soprattutto fiacchi. Sfigurano, dunque, contro chi si comporta da squadra con difesa alta e pressing. E soprattutto con sacrificio. Senza spaventarsi davanti ai titolari della Roma (risparmiati solo De Sanctis e Manolas, più lo squalificato Strootman, e con Ljajic usato solo da metà ripresa), compreso Holebas entrato a metà primo tempo per Cole, finito all'ospedale per il colpo ricevuto alla mandibola (scontro di gioco con Vecino).
POCHI PROMOSSI
Il flop coinvolge gran parte degli interpreti: timido Maicon, indeciso Yanga Mbiwa, superfluo Pjanic, disastrosi Astori (gol regalato a Verdi che gli scappa in contropiede) e Destro (troppo impreciso come finalizzatore). Skorupski si riscatta solo alla fine del secondo tempo supplementare. Finalmente Iturbe si accende e fa vedere il suo potenziale: terza rete stagionale (ha fatto centro nelle 3 competizioni). Holebas almeno ha personalità e corsa. Come Nainggolan. De Rossi ci sta con la testa: rigore trasformato nela notte da brividi.
LA CRONACA
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Gennaio 2015, 09:24