«Dieci giorni dopo - prosegue - il caso esplose perché i pm di Cremona ordinarono una raffica di arresti. Il risultato è che mi hanno messo sott'accusa per aver indagato senza autorizzazione. E sono stato destituito. Io sono a casa, il che alla mia età ci può anche stare. Ma che quei giocatori sui quali indagavamo, che per la procura vendevano partite sono ancora lì: Gillet, Masiello. Mi sembrano messaggi molto chiari. L'unico a essere stato allontanato definitivamente sono stato io, come se fossi stato io a far crollare il castello della credibilità del sistema sportivo. Insomma, il problema del calcio in Italia sono stato io che ho investigato per due settimane da solo e poi denunciato».
Sullo scandalo di Catanzaro, l'ex 007 spiega: «Casi come quello si verificano perché le condanne sono state troppo blande.
Anzi, in alcuni casi,non ci sono proprio state. Se non punisci, è chiaro che poi tutto si ripresenta uguale e identico. E questo vale ancora di più nelle serie minori, dove i calciatori sono più facilmente aggredibili da certa gente, dove guadagnano poco, quando riescono a prendere lo stipendio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Maggio 2015, 14:21
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