Calcioscommesse, la Dda: "Il sistema malato
ruotava intorno a Neapolis e Pro Patria"

Calcioscommesse, la Dda: "Il sistema malato ​ruotava intorno a Neapolis e Pro Patria"
CATANZARO - «Partendo da Pietro Iannazzo, elemento di vertice dell'omonima cosca di Lamezia Terme, abbiamo intercettato dirigenti del Neapolis e da qui abbiamo esteso l'attenzione a tutta la Lega Pro». Lo ha detto stamattina a Radio Anch'io il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, che ha condotto l'inchiesta che ha portato ieri all'operazione «Dirty Soccer».



«Abbiamo scoperto così - ha aggiunto Lombardo - che si erano costituite due associazioni che avevano come obiettivo la frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l'altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema».







LE SERIE MINORI SONO UN PROBLEMA «Il problema che è emerso dalla nostra inchiesta è rappresentato dalle scommesse sportive nelle serie minori perchè alimentano la corruzione». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, intervenendo stamattina a Radio Anch'io, su Raiuno. «Una corruzione - ha aggiunto - che viene finanziata da gruppi di serbi, maltesi e albanesi che hanno soldi di provenienza sconosciuta e che finanziano le scommesse e, di conseguenza, la corruzione nel mondo del calcio. Sono finanziamenti dei quali non conosciamo la provenienza, ma che provengono comunque dall'estero. Sappiamo che su una sola partita è stato realizzato un montepremi di scommesse di 68 mila euro». «Il fatto è che gli italiani - ha concluso Lombardo - in materia di scommesse non hanno limiti. C'è crisi su tutto ma in questo specifico settore no. Siamo un popolo di scommettitori».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Maggio 2015, 14:30

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