Rugby Mondiali, Italia-Namibia 52-8 a Saint-Etienne: un pessimo primo tempo, poi gli azzurri dilagano dopo una meta di Capuozzo

Missione compiuta all'esordio nella decima edizione della Coppa del Mondo

Mondiali rugby Italia-Namibia 52-8 a Saint-Etienne: un pessimo primo tempo, poi gli azzurri dilagano dopo una meta di Capuozzo

di Paolo Ricci Bitti, inviato a Saint-Ètienne

Missione compiuta per l'italia all'esordio nella decima edizione dei Mondiali di Rugby, ma ci sono 40 minuti, ovvero metà partita, da dimenticare nella dilagante vittoria che gli azzurri hanno costruito nella ripresa contro la piccola Namibia. E' finita 52-8, ovvero 7 mete a una dopo che al the si era arrivati su uno stentato 17-8 nel torrido "calderone" di Saint-Etienne, come viene chiamato lo stadio “Geoffroy-Guichard” più noto per le imprese di Michel Platini e, per i fedeli del rugby italico, per la dolorosa debacle che ai Mondiali del 2007 costò il passaggio ai Quarti di finale che ancora mancano nel curriculum degli italiani.

Sì, giocare alle 13 con un caldo così soffocante non è facile, ma non può essere una scusante per l'arrancare degli azzurri, in realtà in maglia bianca, nel primo tempo che non sono mai riusciti a dimostrare di essere la 13a squadra al mondo rispetto ai namibiani che abitano nella 21a, un abisso di distanza. Sotto trovate la cronaca dei primi 40 minuti perché anche solo riassumerli fa parecchio male. Gli azzurri, nel dopopartita ricco di sorrisi, hanno spiegato che «l'emozione del primo  mondiale per quasi tutti ha penalizzato pesantemente il gioco».

Nella ripresa invece la differenza di cilindrata si è vista, anche se è stato necessario attendere l'ultimo quarto per far lievitare il punteggio come colpevelmente non si era ancora riusciti a fare.

Davanti ai 35.550 spettatori che si spostavano sulle tribune per sfuggire ai raggi del sole, l'Italia ha piazzato la meta di Lamb al 47' (24-8), ma poi di nuovo una raffica di errori, sbavature, immaturità. Il risveglio, finalmente, al 54' quando Ange Capuozzo si è tuffato in meta sull'out a sinistra dopo una delle galoppate delle sue durante la quale aveva fraseggiato con Ioane. Sì, il mercuriale talento del Tolosa ha segnato di fatto non appena il ct Crowley si è ravveduto e l'ha spostato nel suo ruolo naturale che è quello di estremo. Sul 31-8 l'Italia è salita finalmente in cattedra concedendo comunque sempre troppo possesso ai namibiani. Dal 73' al fischio finale le mete di Fiava, Zuliani e Odogwu che hanno finalmente messo le cose al loro posto: se la vittoria della Namibia era pagata 34 volte la posta non poteva che essere ingente il bottino degli italiani in cui si è di nuovo distinto il piccolo mediano di mischia Page-Relo appena trasferitosi dal Tolosa al Lione. Tra gli avanti bene Lorenzo Cannone (Mvp) e Nicotera, mentre Tommaso Allan, prima estremo e poi, molto meglio apertura con Paolo Garbisi slittato a centro, ha firmato un notevole 100% dalla piazzola infilando 8 volte i pali. Adesso rotta verso Nizza dove ci attende l'Uruguay, squadra più forte della Namibia anche se ieri l'avversario vero degli azzurri è stata loro incostanza.

Primo tempo

Pessimo primo tempo degli azzurri Saint-Etienne che solo per i primi 15 minuti fanno vedere la differenza fra la 13a squadra nel ranking e la 21a. E certo se si punta a mettere i bastoni fra le ruote a Francia e All Blacks non si può stentare così contro sconosciuti mestieranti che pure meritano il massimo rispetto, come ha detto il ct azzurro Crowley. Epperò non si può dimenticare che la Namibia, in inferiorità numerica, è riescita a segnare la meta del 17-8, troppo per una nazionale che dal 2000 fa parte del Sei Nazioni. Si parte col piede sbagliato, quello di Garbisi che cicca un penalty non riescendo a spedire il pallone in touche. Sul ribaltamento di fronte i namibiani ottengono la punizione dello 0-3. Poi sì, le mete di Lorenzo Cannone all11' e quelle di Garbisi al 14'. Ecco, una squadra con vuole fare strada al mondiale dovrebbe continuerebbe a giocare con metodo e raziocinio invece fino al thé solo una sagra degli orrori in tutto lo scibile del rugby. Lo stesso ct si sarà convinto che non serve mettere il nostro migliore attaccante all'ala, posizione in cui non gli è arrivato nemmeno un pallone in 40 minuti. Se al Tolosa, un club che ha lo stesso budget dell'intera federazione italiana, Capuozzo viene fatto giocare estremo un motivo ci sarà.

Il tabellino

Marcatori: 4’ c.p. Swanepoel (0-3), 8’ c.p. Allan (3-3), 11’ m. L. Cannone tr. Allan (10-3), 15’ m. P. Garbisi tr. Allan (17-3), 22’ m. Mouton (17-8), 47’ m. Lamb tr. Allan (24-8), 55’ m. Capuozzo tr. Allan (31-8), 73’ m. Faiva tr. Allan (38-8) 78’ m. Zuliani tr. Allan (45-8), 82’ m. Odogwu tr. Allan (52-8)

Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Ange Capuozzo, 13 Juan Ignacio Brex (61’ Odogwu), 12 Luca Morisi (47’ Bruno), 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney (47’ Page-Relo), 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri (47’ Zuliani), 5 Federico Ruzza (12’-16’, 57’ Sisi), 4 Dino Lamb, 3 Simone Ferrari (50’ Riccioni), 2 Giacomo Nicotera (50’ Faiva), 1 Danilo Fischetti (58’ Nemer)

Namibia: 15 Divan Rossouw, 14 Gerswin Mouton (62’ Van der Bergh), 13 Johan Deysel ©, 12 Danco Burger (58’ Malan), 11 JC Greyling, 10 Tiaan Swanepoel, 9 Damian Stevens (58’ Theron), 8 Richard Hardwick, 7 Johan Retief, 6 Wian Conradie (12’-16’ Gaoseb, 18’-22’ Van der Westhuizen, 50’ Gaoseb), 5 Tjiuee Uanivi, 4 Adriaan Ludick (52’ De Klerk), 3 Johan Coetzee (50’ Viviers), 2 Torsten Van Jaarsveld (52’ Van der Westhuizen), 1 Desiderius Sethie (36’ Benade)

Cartellini: 11’ giallo a Van Jaarsveld (NAM)

Player of the match: Lorenzo Cannone (ITA)

Note: 55.515 spettatori

La classifica della poule A dell'Italia: Italia 5; Francia 4;  Nuova Zelanda, Uruguay e Namibia 0.

L'attesa

SAINT-ÈTIENNE Ecco, qui nello stadio “Calderone” di Saint-Ètienne nessun italiano che ama il rugby avrebbe voluto tornare, invece gli organizzatori francesi con una certa qual perfidia hanno apparecchiato il debutto degli azzurri nella decima edizione dei Mondiali proprio nel capoluogo dell’elegante e torrida, ma veramente torrida Loira.

Per fortuna al “Geoffroy-Guichard” l’Italia oggi non è attesa da un mezzogiorno e mezzo di fuoco, perché poi il match inizia alle 13, con il Tg2 che gentilmente e in maniera del tutto inedita si farà da parte per la diretta (mille grazie, live anche SkySport e Now), e soprattutto perché di fronte avremo la piccola Namibia, ovalmente una remota scheggia del Sudafrica che staziona al 21° posto nel ranking.

Ovvero deve finire come e meglio di 4 anni fa in Giappone quando gli azzurri vinsero 47-22 (8 mete a 4) senza patemi come impone anche il loro 13° posto nella graduatoria mondiale.

Per dire, gli allibratori non pagano la vittoria azzurra mentre quella namibiana vale 34 volte la posta. 


Epperò non è la squadra del ct Coetzee a crucciarci: figuriamoci, era lui ad allenare gli Springboks che a Firenze vennero clamorosamente matati da Parisse e compagni con O’Shea ct nel 2016. Ad aggrovigliare la gola e il cuore quando si evoca Saint-Ètienne e il suo stadio verde regno di Michel Platini è invece l’incubo incancellabile del 18-16 incassato da parte della Scozia ai Mondiali 2007, quando un penalty in zona Cesarini ciccato di due centimetri dall’estremo azzurro Bortolussi ci negò per l’ennesima volta l’ascesa celestiale ai quarti di finale sempre sfuggiti all’Italia. I “quarti” erano lì, belli e mai così disponibili, davanti agli occhi di almeno 20mila fedeli italiani in pellegrinaggio e invece nella notte ci furono solo lacrime da mettere nei boccali. Mai più nel “calderone”, si giurò sulla strada del ritorno e invece rieccoci qui.

Come ha deciso di sbrigare la pratica il ct uscente Crowley? Per mettere minuti nelle gambe dei migliori il tecnico ha appunto scelto la formazione più forte, non perché tema gli avversari, ma perché vuole che questo XV finisca il rodaggio con l’Uruguay il 20 settembre per poi guardare negli occhi gli dei All Blacks e i padroni di casa francesi arcifavoriti.

 

E allora ecco in campo Garbisi e Varney in cabina di regia, Allan estremo, Capuozzo e Ioane alle ali e una prima linea coriacea con Ferrari, Nicotera e Fischetti. In panca rispunta dopo l’infortunio il pilone Riccioni a fianco della terza linea Zuliani in gran forma per fare danni nella ripresa. Crowley sembra sempre più convinto di far decollare il mercuriale Capuozzo dalla posizione di ala, quando in tanti (vedi tale Dominguez) lo vedono meglio estremo, il suo ruolo naturale, ma l’avversario odierno consente molte elasticità. Che poi a uno dell’estro di Capuozzo l’unica consegna è di fare quello che gli pare spaziando da un lato all’altro del campo. Il capitano Lamaro non ostenta sicurezza solo perché è un ragazzone bene educato: «Siamo qui per dimostrare i nostri progressi, massimo rispetto per ogni avversario, ma lotteremo all’ultimo respiro su ogni pallone, partita dopo partita».


Paolo Ricci Bitti

Il calendario (dirette Rai2, SkySport e Now)  Italia-Uruguay 20 settembre a Nizza; Nuova Zelanda-Italia 29 settembre e Francia-Italia 6 ottobre a Lione.


Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Settembre 2023, 09:10
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