Nausicaa Dell'Orto, campionessa di football americano: «Sport per tutti, a Los Angeles 2028 ci sarò, me lo merito»

Nausicaa Dell'Orto, campionessa di football americano: «Sport per tutti, a Los Angeles 2028 ci sarò, me lo merito»

di Fabrizio Ponciroli

Per l'apertura della seconda palestra milanese, Gold's Gym ha scelto due ospiti d’eccezione come Andrea Presti, bodybuilder di fama internazionale, e Nausicaa Dell’Orto, capitano della nazionale italiana di football americano. L'occasione per parlare, con la giocatrice, della crescita del football americano, atteso alle Olimpiadi del 2028.

Nausicaa, soddisfatta dell'evento Gold's Gym?
«Assolutamente. E' andato tutto alla grande. Lo spazio a disposizione è incredibile, così come gli attrezzi. Mi hanno ricordato quelli dei college americani che ho frequentato

Parliamo di lei e della sua passione per il football americano...
«E' cominciato tutto per caso. Avevo 16 anni e facevo la cheerleader. Ci hanno proposto di partecipare ad una partita di football americano. E' stato amore a prima vista. Mi si è acceso dentro un fuoco. Volevo giocarci ma, a quel tempo, non era prevista una divisione femminile nel football americano. Ci siamo proposte ma ci hanno riso in faccia. Non abbiamo desistito e, grazie al coach di un'amica, abbiamo iniziato ad allenarci a Corso Sempione. Ci ha fornito lui le maglie e l'equipaggiamento per giocare. Nel 2011 abbiamo organizzato, autonomamente, la prima partita ed è stato un successo.

Da lì è cominciato tutto».

Ora il football americano è ben radicato anche in Italia, Paese calcistico per eccellenza...
«Ora ci sono più di 100 squadre e, molte di queste, hanno anche la squadra femminile. Ci sono ragazze che praticano il football americano a 13 anni. E possono giocarci tutti, visto che è prevista anche la possibilità del non contatto».

Lei ha reso la sua passione per il football americano anche il suo lavoro...
«Sì, ho la fortuna di lavorare nel mondo del football americano. Il massimo nel 2018 quando ho seguito live il Super Bowl con la vittoria degli Eagles, la mia squadra del cuore».

Quindi è uno sport per tutti e pure in crescita, corretto?
«Noi facciamo tanta promozione, anche nelle scuole. Io ci gioco e posso dire che è per tutti. Non ho mai avuto paura in campo, solo tanta adrenalina che è poi anche ciò che rende questo sport unico. Non vedo l'ora de Los Angeles 2028».

Quando diventerà sport olimpico...
«Esatto e, a quel punto, cambierà tutto. Non sarà più solo uno sport americano ma di tutti. Io ci sarò come giocatrice, me lo merito».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Novembre 2023, 19:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA