'La freccia del Sud', Michele Riondino sarà
Mennea: "Un ragazzo pugliese in fuga come me"
di Donatella Aragozzini
Com'è interpretare un mito?
«È stata una bella opportunità come attore e come pugliese, anche io sono un ragazzo del Sud che per inseguire il proprio sogno ha dovuto lasciare presto la famiglia e alienarsi un po' dal mondo reale».
Come si è preparato al ruolo?
«Per quasi tre mesi tre ore al giorno di allenamento vero e dieta ferrea, per mettere massa muscolare. Più che alla somiglianza fisiognomica, ci siamo dedicati all'aspetto psicologico e caratteriale, quella ruvidità e la predisposizione alla lotta, il confronto e lo scontro con l'allenatore, qui interpretato da Luca Barbareschi, e contro le istituzioni sportive».
Il fratello di Mennea si è detto contrario alla fiction.
«Credo sia una forma di protagonismo, lo stesso Pietro si era staccato da queste dinamiche già in vita. Abbiamo avuto la collaborazione della moglie Manuela e della sorella, nella fiction non c'è nessun riferimento alla sua figura».
Tornerà Il giovane Montalbano?
«Sì, abbiamo girato altre 6 puntate, ci saranno nuovi aspetti della vita sentimentale e professionale del personaggio e ci divertiremo a depistare il pubblico che lo conosce bene. Abbiamo anche introdotto i fatti di cronaca legati alla stagione delle stragi».
È anche nel cast di Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani: che esperienza è stata?
«Unica, quasi laboratoriale: non si hanno molte occasioni di confrontarsi con i protagonisti veri della storia del cinema italiano, nelle loro mani sono stato fango da plasmare».
Prossimi impegni?
«Tornerò al teatro in grande stile, a giugno a Napoli, con lo spettacolo Tancredi e Clorinda di Davide Iodice».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Marzo 2015, 12:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA