Francini: «La mia vita di paesana e libera In tv con le persone che stimo»

Francini da domani su Rai1 con il suo show: «Poi un film e un libro»

Francini: «La mia vita di paesana e libera In tv con le persone che stimo»

Poco più di un anno fa, sul palco dell'Ariston come co-conduttrice della quarta serata del Festival di Sanremo, Chiara Francini ha conquistato il pubblico con la sua irresistibile verve da toscana doc e con un intenso monologo sul desiderio di maternità ma anche sulle donne senza figli e sui condizionamenti sociali che subiscono. Oggi per l'attrice, conduttrice e scrittrice di Campi Bisenzio, a una manciata di chilometri da Firenze, si riaprono le porte di Raiuno, stavolta, però, come protagonista assoluta: è infatti la padrona di casa di “Forte e Chiara”, uno show di prima serata in diretta, in onda da domani per tre mercoledì, che prende spunto dall’omonimo romanzo del 2023 e dal relativo monologo con il quale ha riempito i teatri della penisola negli ultimi mesi.

Chiara, che tipo di programma dobbiamo aspettarci?

«È il racconto della mia storia paesana e provinciale, una storia straordinariamente normale, come lo è quella di tante altre persone. Si parla di me, da quando ero un embrione nella pancia, si attraversa l'infanzia, l'adolescenza e le varie tappe fino ad oggi. Ci saranno le mie riflessioni, le mie passioni e momenti di spettacolo. E ci saranno degli ospiti, persone - e non personaggi - che stimo a livello umano».

Ad esempio?

«Le persone che hanno percorso un tratto di strada con me, oppure in linea con il racconto che sto facendo, con le quali ho una visione della vita in comune: Luca Argentero, Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello, Lillo, Nino Frassica, il cardinale Gianfranco Ravasi...

Ma anche mio padre, mia madre, le mie amiche di Campi Bisenzio, il mio gatto: ho costruito una sorta di microcosmo».

Incuriosisce la presenza di Monsignor Ravasi. Come è nata questo ospitata?

«Gli ho scritto una mail e ha accettato il mio invito, è una cosa che mi emoziona molto. Ho seguito alcune sue conferenze, è un uomo di grandissima cultura, che ha sempre avuto a cuore la questione femminile e con un occhio attentissimo alle donne: gli ho proposto un canovaccio e lo ha approvato».

Nel programma tv ci saranno dunque più voci, diversamente dal libro e dal monologo teatrale.

«Sì, ma lo spettacolo è arrivato in televisione in maniera naturale, perché gli interventi entrano in maniera filologica. È come se fosse un coro: cantiamo tutti la stessa canzone, anche se ognuno ha una strofa diversa».

Merito di Sanremo, che l'ha fatta conoscere al grande pubblico in una veste diversa, se oggi è protagonista di questo spettacolo?

«Probabilmente sì, quello è l'incipit, ma poi c'è il mio bagaglio, quello che ho fatto finora. E i miei tanti progetti».

Quale sarà il prossimo?

«Ce ne sarà sicuramente uno cinematografico. E un nuovo libro, ambientato tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni di piombo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Aprile 2024, 06:00
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