La strada dritta su Rai Uno: l'Autosole e il boom
economico. Fantastichini: "Era un'Italia epica"

La strada dritta su Rai Uno: l'Autosole e il boom ​economico. Fantastichini: "Era un'Italia epica"

di Donatella Aragozzini
ROMA - «Il racconto di un'epica sull'Italia del lavoro: un paese proteso al futuro, abitato da personaggi che fanno un sogno lungo 755 chilometri, il sogno della modernità». Così Tinni Andreatta, direttore di RaiFiction, descrive la miniserie La strada dritta, in onda lunedì e martedì in prima serata su Rai1, dedicata alla realizzazione, tra il 1956 e il 1964, dell'autostrada del Sole.





Tratta dal libro omonimo di Francesco Pinto (Mondadori) e prodotta da Cattleya, la fiction vede Ennio Fantastichini nei panni di Fedele Cova, l'ingegnere al quale il governo italiano diede l'incarico di costruire, tra mille difficoltà tecniche, politiche e finanziarie, appunto una strada dritta che collegasse Milano e Napoli, raccordo tra il nord e il sud dell'Italia.



«In questo personaggio c'è una visione italiana, nel talento e nella creatività – racconta l'attore – mi interessava molto l'idea di determinazione, di furbizia non a vantaggio di se stesso, ma di portare a compimento l'opera. Cova ha subito interrogazioni parlamentari per gli espropri, era uno fortemente europeista che si scontrava con questa visione angusta e ottusa del paese. Per Cova la passione si trasforma in ossessione. Passione e ossessione sono due cose che se vanno di pari passo possono diventare determinanti. Guardare al passato può essere un buon motore per il nostro futuro».



«Cova me lo sono rappresentato come una sorte di Ulisse che voleva arrivare a Itaca – aggiunge il regista, Carmine Elia – il rischio di pensare di raccontare l'autostrada come documentario c'era, l'autostrada però è diventato un personaggio». Nel cast anche Giorgio Marchesi, Anita Caprioli, Carmine Recano, Raffaella Rea e Valeria Bilello.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Ottobre 2014, 10:45
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