The Kolors: «Sanremo lo sognano tutti, chi dice il contrario mente. Maria De Filippi la mamma del nostro progetto»

Al Festival la band di uno dei grandi tormentoni dell'estate, in gara con "Un ragazzo una ragazza".

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di Rita Vecchio

Non lasciarsi imbrigliare nell'etichetta "Italodisco", ma segnare «il gol con identità sonora». Il fatto che «da mesi giri la parola The Kolors, ci dà ragione sulla strada che abbiamo deciso di percorrere da poco più di un anno».

Lo stato d'animo con cui il trio di Antonio "Stash" Fiordispino che fa voce e chitarra, Alex Fiordispino (batteria) e Dario Iaculli (basso) tornerà sul palco sanremese per la seconda volta - dopo l'esordio in gara con "Frida (Mai, mai, mai)" nel 2019 - è declinato alla coerenza. Stato d'animo comprensibile, più consapevole, ma diverso rispetto al passato.

C'è un prima che attraversa «momenti difficili» vicini allo scioglimento e che li porta al «fresh style» attuale in cui "Italodisco" rappresenta «il segnale di switch e di ripartenza». È la hit uscita dopo la firma con la nuova casa discografica (Warner), che ha spopolato nelle classifiche varie, da FIMI a Spotify, alle certificazioni platino anche all'estero, agli streaming (oggi sono 134 milioni). Sanremo diventa per loro il posto giusto, nel momento giusto. "Un ragazzo una ragazza", titolo del brano che porteranno in gara, è parte del percorso di cui parlano. Scritto prima di "Italodisco", ma rimaneggiato più volte dopo, era stato mandato già l'anno scorso ad Amadeus, seppure in versione embrionale. 

«Consideriamo il Festival la vera Champions League del pop, l'albo d'oro della musica.

C'è chi ammette di volere fare Sanremo e c'è chi mente». E loro sono tra coloro che non mentono. Se Amadeus ha «avuto ragione con la sua visione globale», The Kolors sono contenti di esserci arrivati, anche se un anno dopo. «Le cose accadono quando devono accadere», ripetono. Il brano nasce alla stazione Centrale di Milano, «da una scena in cui un ragazzo cerca un approccio con un ragazza, cerca di rompere il ghiaccio, cosa che ai giorni nostri dell'"online" non è facile».

Gli arrangiamenti saranno pensati «con la quarta dimensione, l'orchestra» e rispondono «alla palette di colori che ci definiscono, il funk, le chitarre alla Prince, il finale alla Al Jarreau». Non sentono il peso delle aspettative.

«Il nuovo brano si ricollega al nostro suono, ma non è sovrapponibile a "Italodisco". Segue il flow naturale e la sincerità nel raccontare uno stato d'animo, appunto. Quello di una band che resta funk. Un grazie lo indirizzano ad "Amici" (talent che hanno vinto nel 2015 e in cui Stash è stato giudice e professore) e a Maria de Filippi. «È la vera mamma del progetto, la prima che ha creduto in noi e a cui chiedo consigli. Ci diceva: "l'essere diversi sarà la vostra forza"». Un percorso che passerà dal loro primo Forum di Assago Milano (3 aprile 2024) e dall'Auditorium Parco della Musica Cavea di Roma (20 giugno) per una «grande festa finale».


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2024, 16:23
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