Trenta canzoni in un cantabile facile. Tantissimo urban, veicolo privilegiato per i social, caratterizzato da drop e cambi ritmi. L’autotune, laddove presente, diventa una sorta di strumento musicale. Amore, amore, amore, rari i riferimenti alla politica e pochi quelli sociali. In gara al prossimo Festival di Sanremo, dal 6 al 10 febbraio 2024, ci saranno «canzoni effettivamente meritevoli, selezionate senza badare a quote o a furbi escamotage tematici».
Sono i gusti del pubblico, e soprattutto dei ragazzi, che hanno guidato Amadeus nella scelta. Non c'è nemmeno il rock, ma anche su questo, il direttore artistico la risposta la trova nell'attualità musicale. «Evidentemente non è insita della cultura dei giovani - dice - oppure, se ci sono band simil Maneskin, non si presentano a Sanremo».
Trenta canzoni in gara. Per certi versi, troppe. Ma non perché non siano meritevoli. Al contrario, da quanto ascoltato durante l'anteprima stampa a porte chiuse, nella sede Rai di via Mecenate a Milano, Amadeus ha fatto un ottimo lavoro. Il sound è contemporaneo e la maggior parte degli arrangiamenti spingono sulla sperimentazione. Sono tante se si considera che trenta nuove canzoni andranno ascoltate di fila, durante una diretta tv. Il rischio è perdersene qualcuna.
La maggior parte dei brani in gara nell’anno V dell’Era Amadeus, sono stati pensati dal direttore artistico per le radio e per i canali di streaming. C’è caos urbano, hip-hop, pop dance e club, qualche ballad, su un’ossatura di ritmo e ballabili. Di seguito il commento al primo ascolto. Canzoni che poi sul palco dell’Ariston e con l’orchestra possono subire qualsiasi metamorfosi. Evoluzioni o involuzioni. Confermare o ribaltare il giudizio.