Serena Rossi a Sanremo, il monologo negato da Rai1: ecco cosa avrebbe dovuto dire
di Andrea Scarpa
Un monologo vero, preciso, diretto. Molto più articolato del brevissimo saluto fatto a fine esibizione. Un monologo che parla anche di Sanremo, e a metà fa così: «Il tuo nome, Mia Martini, non si poteva nemmeno pronunciare perché faceva paura, dicevano che portava male, dicevano che tu, Mia, portavi sfortuna, e così la tua vita si è trasformata in una guerra contro la discriminazione e l'esclusione che hai subito per anni, anche qui, sopra questo palco. Forse perché eri una donna, avevi successo, e avevi carattere, e le donne col carattere non sono mai piaciute. Non lo so. Tu ora non ci sei più, ma ci sono le tue canzoni, e io da questo palco voglio chiederti scusa per tutto quello che ti è stato fatto e dirti che se stasera sono qui a parlare di te, significa che malgrado tutto, Mia, alla fine hai vinto tu». Già. Peccato però che ieri a perdere siano stati i telespettatori che questo monologo non l'hanno potuto vedere e sentire integralmente. Non si dica che non c'era tempo. Un minutino a Rovazzi si poteva anche togliere. Allora, perché?
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Febbraio 2019, 11:28
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