Sanremo, tutto il Festival dalla A di Ariston alla Z di Zen Circus

Video

di di Marco Castoro e Rita Vecchio
A come Ariston. È dal 1977 - tranne un anno che fu spostato al mercato dei fiori in zona Bussana - la casa indiscussa del Festival della canzone italiana.

Baglioni: «Fiorello? Forse arriva a mia insaputa»​

B come Baglioni, traghettatore e dirottatore artistico dei 24 cantanti. Già travolto dalle polemiche; prima con Salvini sui migranti poi il conflitto di interessi con cantanti e la sua società di management e booking che fa capo a Ferdinando Salzano di Friends & Partners.

C come Bisio. L'altro Claudio. Quello che sul palco dovrà far ridere. Compito di certo non facile, visti i precedenti (ricordate Crozza?).

D come i duetti di venerdì. Un sfilata di ospiti accompagneranno i cantanti in gara. Niente cover, saranno sempre le canzoni in gara a essere eseguite.
E come eliminazione che quest'anno non ci sarà. E sono tutti felici e contenti. I big arriveranno dritti in finale, senza ansia di essere fatti fuori alla prima esecuzione.

E come eliminazione che quest'anno non ci sarà. E sono tutti felici e contenti. I big arriveranno dritti in finale, senza ansia di essere fatti fuori alla prima esecuzione.

F come fm. Le radio. La più ascoltata di tutte, Rtl 102.5, è sul piede di guerra. Al patron Lorenzo Suraci non sono andate giù le bocciature di Bianca Atzei e soprattutto di Pierdavide Carone in tandem con i Dear Jack con il brano sulla pedofilia.

G come i Giovani, ovvero Mahmood ed Einar, che in questa edizione gareggiano direttamente nella categoria big.

H come gli hotel presi d'assalto da fan in attesa di autografo, selfie e stories su social vari. Per la serie, io c'ero e li ho visti.

I come italiani. Perché all'Ariston quest'anno Baglioni non ha voluto nessun ospite straniero. Insomma un festival sovranista.

L come Loredana Bertè è qui per la sua undicesima volta. Eppure non ha mai vinto

M come migranti. La polemica che ha tenuto banco dalla prima conferenza stampa di Claudio Baglioni in poi. Una domanda furba e una risposta da dilettante allo sbaraglio.

N come Nicoletta Strambelli, alias Patty Pravo o se volete la ragazza del Piper. Al suo fianco Briga, che non accetterà certo di farle da badante. Lei ha già promesso: «Dopo questa, basta!». Sarebbe ora.

O come Ospiti. Almeno due a serata, aveva promesso Baglioni. Sicuri Andrea Bocelli con il figlio Matteo, Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, Giorgia, Elisa, Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Luciano Ligabue e l'insolita coppia, Pippo Baudo e Fabio Rovazzi.

P come Premio della Critica che dall'82 è il riconoscimento della sala stampa a una canzone in gara. Tra i concorrenti di quest'anno chi ne ha ricevuti di più è Patty Pravo, a quota tre con Per una bambola, E dimmi che non vuoi morire, e l'ultimo nel 2016, Cieli immensi.

Q come quota. Quella del rap, assicurata dalle presenze di Ghemon, Lauro, Shade. Perché del rap oramai neanche il Festival di Sanremo può fare a meno.

R come Rai. Grande sforzo e ottimi risultati: 5% in più di intrioiti pubblicitari rispetto al 2018. Speriamo anche gli ascolti.

S come sei. Ovvero il numero esiguo di donne in gara. Forse mai così basso.

T come talent. C'è Enrico Nigiotti che ne ha fatti due - Amici nel 2009 e X Factor nel 2017 - , Federica Carta (Amici 2017), Einar e Irama di Amici, Mahmood (X Factor 2012).

U come ultima volta per Claudio Baglioni come direttore artistico. In Rai lo hanno già detto: non sarà confermato per l'anno prossimo.

V come vincitori. Secondo i bookmaker i più quotati di quest'anno sarebbero Irama, Il Volo e Ultimo. Ad avere vinto più edizioni nella storia del Festival sono Claudio Villa e Domenico Modugno (4). Seguiti da Iva Zanicchi (3).

Z come Zen Circus che con Motta ed Ex-Otago assicurano la quota indie o pseudo tale.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Febbraio 2019, 15:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA