Angelina Mango: «A Sanremo con “Noia”, una risalita verso la felicità. Ecco quale sarà il mio gesto scaramantico»

La ventiduenne vincitrice di Amici 22 sul palco dove più volte si sono esibiti papà e mamma. "Ma il passato non mi dà pressing, di questa kermesse ho soltanto dolci ricordi, memorie affettuose"

Angelina Mango: «A Sanremo con “Noia”, una risalita verso la felicità. Ecco quale sarà il mio gesto scaramantico»

di Totò Rizzo

«L’adrenalina? Per adesso è al 70% ma credo salirà via via che mi avvicinerò alla prima esibizione», confessa Angelina Mango. Palcoscenico complicato, questo del festival, visto che papà (Pino Mango) e mamma (Laura Valente) lo hanno affrontato più volte in gara, da solisti, in coppia, in gruppo.

Sente più forte la responsabilità?

«Per niente, da quel punto di vista nessun pressing. L’impegno, quello sì, è tosto davvero. Per il resto, il passato offre solo dolci ricordi, memorie affettuose anche se loro non ci hanno mai portati nella baraonda di Sanremo: io e mio fratello Filippo restavamo a casa».

Stavolta la scena è tutta sua. «La noia» è un brano che è tutt’altro da quello che farebbe supporre il titolo.

«Spesso i momenti tristi sono il seme, il preludio a una nuova felicità, il buio prima della luce. Non si deve aver paura della noia, va accolta, è importante così come tutti i sentimenti che ci portano giù, in fondo. C’è una risalita, sempre».

Pezzo scritto con Madame e Dardust. Incontro casuale o voluto?

«Ci conosciamo, ci stimiamo. Ci troviamo in studio. C’era questa idea nell’aria. All’inizio il brano era nato senza pensare al festival, poi ha preso una forma, uno spessore che forse nemmeno ci aspettavamo. Vista la potenzialità, la decisione di proporlo ad Amadeus è stata un coro».

Prima volta con una grande orchestra.

«Un valore aggiunto, una bella energia che avverti sul palco, la percepisci a pelle, ha qualcosa di materico, come toccare con mano la musica».

Negli ultimi due anni travolta dal successo: “Amici”, gli streaming, i dischi di platino, i sold out nei club. Come si rimane Angelina di anni 22?

«Ho scritto e cantato fin da bambina, sono sempre stata una cantautrice.

Ancora prima che gli altri lo sapessero. Adesso anche gli altri lo sanno».

Un’anima latina, mediterranea, multietnica accompagna la sua musica. Dna o scelta?

«Non posso negare ci sia una familiarità, un’attrazione nata da quello che permeava l’atmosfera a casa quand’ero piccola. Ma sono curiosa di mio e la musica non ha confini, è un viaggio e io sono una viaggiatrice instancabile, ogni luogo ha qualcosa da farmi ascoltare».

Ad “Amici” cosa ha imparato?

«Che non si scappa dalle responsabilità, non hai scuse, alibi, non puoi cedere. E poi la disciplina, il metodo, 12 ore di lavoro al giorno. E non ultimi, per me che arrivavo da autodidatta, il confronto, il giudizio, l’esame».

Bocca cucita sulla serata “cover” ma…

«Sarà un momento molto profondo, ci metterò tutto il cuore».

Il post-Sanremo sarà il ritorno ai live: al Fabrique di Milano il 17 aprile e poi una lunga stagione in tour nei club.

«Uno scambio di energie bellissimo: è la gente che fa il concerto insieme a me».

Prima di salire sul palco all’Ariston: telefonata antipanico, gesto scaramantico o che altro?

«Dovessi impanicarmi, forse una chiamata di conforto a mamma o a mio fratello. Gesto scaramantico, solitamente è scrivere una parte del testo sul braccio: farò così anche al festival».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Gennaio 2024, 08:52
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