Tutto pronto per i Rolling Stones al Circo Massimo,
l'evento di domenica è sold-out da tempo

Tutto pronto per i Rolling Stones al Circo Massimo, ​l'evento di domenica è sold-out da tempo

di Fabio Maccheroni
Il Circo Massimo di Roma pronto per il Concerto Massimo: tutto esaurito, domenica prossima sono attesi 65.000 spettatori per il tour che celebra i 50 anni di carriera dei Rolling Stones. L’ultima volta che Jagger e compagni si esibirono a Roma fu nel 2007 allo stadio Olimpico. Alle 20,00 aprir la serata John Mayer.





Su Melody Maker, troppi anni fa, apparve questo titolo: «Fareste uscire vostra figlia con un Rolling Stone?». Descrive meglio di ogni altra didascalia quello che i Rolling Stones hanno rappresentato nell'immaginario collettivo.



Non sono mai stati soltanto una band e non hanno mai avuto vita facile, almeno finché i Beatles non si sono tolti di mezzo. Sono sempre stati l'altra faccia dell'Inghilterra. Anche se erano stati i Beatles a metterli sul mercato, consegnandogli anche un loro pezzo (il banalissimo I wanna be your man), il mondo richiedeva qualcosa che li differenziasse. Così gli Stones sono sempre stati i cattivi ragazzi, il «no-no-no» che rispondeva a quel «yeah-yeah» beatlesiano.



Sono stati la provocazione estremizzata, esplosa definitivamente dopo l'allontanamento e poi la morte di Brian Jones, il fondatore divorato da Mick Jagger e Keith Richards, autori di testi, musiche e follie. Dopo Jones, prima con il delizioso bluesman Mick Taylor, poi con quel pazzo di Ronnie Wood, hanno attraversato ogni moda musicale sopravvivendo grazie all'amore-odio tra Jagger e Richards.

Il segreto è semplice: sono fra i pochi a offrire un vero show live.



Da cinquat'anni vanno in tour e incassano cifre che oggi non arrivano certo con la vendita dei dischi. E che cosa portano sul palco? I riff di Richards. Start Me Up, o Jumping Jack Flash non hanno altri segreti. Come i nuovi brani degli Stones: un riff e sai chi sta suonando. E loro sanno quello che possono dare e quello che la gente chiede. Un dare avere intramontabile, perché è onesto. L'ipocrisia delle farfalle lanciate a Hyde Park nel concerto tributo a Jones, i morti di Altamont, il dolore lasciato nella loro strada per Ian Stewart, o addirittura quello recente per L'Wren Scott, la compagna di Jagger, sono storia, rughe. Da lontano, sotto il palco, anche domenica vedremo soltanto i vecchi riff. Per fortuna.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Giugno 2014, 10:16
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