Fiorella Mannoia: «Io, pacifista, non mi sento in colpa. Con Rea uno show solo piano voce»

Il duo live a Roma, Mannoia: «Io e Danilo siamo una cosa sola»

Fiorella Mannoia: «Io, pacifista, non mi sento in colpa. Con Rea uno show solo piano voce»

di Valerio Di Marco

È ripreso il 25 ottobre “Luce”, il tour di Fiorella Mannoia e Danilo Rea, con la branca autunnale nei teatri italiani, che domenica sbarcherà all’Auditorium di Roma. Ce ne parlano i due artisti in questa intervista.

Ci sono differenze rispetto alla versione all'aperto della scorsa estate?

Mannoia: «A teatro c'è più intimità, ma di fondo lo show è lo stesso. Con Danilo, un concerto non è mai uguale all'altro».

Rea: «Qualche variazione in scaletta ci sarà, i nostri cantautori hanno scritto tante meraviglie».

Lo spettacolo diventerà un album. Sarà live o in studio?

Mannoia: «L'abbiamo appena registrato in un teatro di posa, come fosse un live, volevamo quell'effetto».

Rea: «L'approccio è stato meno maniacale, quando saliamo sul palco il feeling del momento ogni volta è unico».

È stato difficile unire due percorsi così diversi?

Mannoia: «Era la prima volta che affrontavo un intero concerto solo piano/voce, all'inizio ero agitata. Ma è bastato poco per sciogliermi. Io e Danilo ci conosciamo da 30 anni, la sintonia è sempre stata bella, siamo una cosa sola».

Rea: «L'unione fa la forza e la fiducia reciproca porta in nuovi territori.

La musica è l'arte dell'incontro».

Fiorella Mannoia, ultimamente la “luce” nel mondo si è ancor più affievolita. Lei che si è schierata su posizioni pacifiste riguardo alla guerra in Ucraina, che ne pensa del conflitto in Medio Oriente?

«Non è giusto che un intero popolo paghi le colpe di pochi terroristi. Vedere la sofferenza delle persone che non sanno dove scappare lacera il cuore, e sentirsi impotenti è ancora peggio. Di certo non bisogna aggiungere orrore a orrore. Ci si deve fermare, ragionare a mente fredda per capire come se ne esce. Non voglio sentirmi in colpa per essere pacifista, tutte le guerre si possono evitare se c'è volontà politica».

In Islanda c'è appena stato lo sciopero delle donne contro la disparità salariale. Appoggerebbe un'iniziativa simile in Italia?

«Sarebbe bellissimo riuscire a mobilitare tutte le donne a scendere in piazza. Le donne islandesi ci hanno dato una lezione».

A proposito di diritti civili/sociali, la sua ultima prova da attrice risale a “7 minuti”. Riprenderà la carriera cinematografica?

«Quella bellissima esperienza con Michele Placido non la dimenticherò. Nell'interpretazione alla fine penso di aver meritato la sufficienza. Mi sarebbe piaciuto fare altri ruoli ma non mi ha più chiamata nessuno».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Ottobre 2023, 07:17
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