Live Aid, trent'anni fa il doppio show
musicale che voleva cambiare il mondo

Live Aid, trent'anni fa il doppio show ​musicale che voleva cambiare il mondo

di Claudio Fabretti
È stata l’ultima volta in cui il rock ha pensato davvero di cambiare il mondo. E forse c’è anche riuscito. Anche solo per un giorno: «Just for one day», come urlava David Bowie sul palco di Wembley sulle note della sua sempiterna Heroes.





Trent’anni fa - 13 luglio 1985 - andava in scena Live Aid, il megaconcerto organizzato da Bob Geldof (ex-Boomtown Rats) e Midge Ure (Ultravox) con lo scopo di ricavare fondi per alleviare la carestia in Etiopia. «Feed the world», nutri il mondo, come da slogan del brano anticipatore, Do They Know It’s Christmas. Perché «We Are The World», facevano eco dall’altro lato dell’oceano.



Un doppio evento, in contemporanea a Londra e a Philadelfia, per una maratona musicale di oltre 16 ore. Con una parata di stelle inaudita sui due palcoscenici: U2, Sting, McCartney, Ferry, Style Council, Queen, Who, Elton John, Ultravox tra i big a Wembley; Dylan, Madonna, Cars, Petty, Young, Simple Minds tra i performer in America.



Al di là del suo nobile intento e della reale efficacia delle donazioni (su quest’ultimo aspetto ci fu anche chi all’epoca polemizzò), Live Aid resta uno di quegli eventi che suggellano un’epoca e segnano una generazione. Anche trent’anni dopo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Luglio 2015, 08:14
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