Eugenio Finardi, sempre ribelle: stasera il live al Dal Verme, già sold-out
di Massimiliano Leva
Sia con un concerto, stasera al Teatro Dal Verme, già tutto esaurito. Una serata non solo per suonare ma per ritrovarsi con quegli amici e musicisti che nei Settanta suonarono con lui proprio in quei primi dischi. Grandi nomi della musica italiana: come Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi, Walter Calloni, Claudio Pascoli, i Crisalide, Lucio Fabbri e molti altri tra colleghi e amici, come Vittorio Cosma e Elio e Faso delle Storie Tese. Un po’ di nostalgia? «Per niente - racconta Finardi. – Non si tratta di un’operazione nostalgica ma di un ritorno ai vecchi tempi, a quella musica che ho scritto e suonato con tutti questi amici e che nasceva innanzitutto da un’esigenza: quella di raccontare, parlare alle persone».
Oggi il pubblico è sempre affezionatissimo. «Non solo, davvero quasi niente è cambiato tra noi: l’alchimia, il rapporto vivo e il piacere di stare insieme è riemerso subito, anche se con alcuni non mi vedevo da anni. Certo, i tempi sono cambiati: ieri eravamo ragazzi con tanti ideali e sogni».
E riflette: «Oggi forse i giovani non hanno più modo di sognare un futuro com’era per noi, ma la musica è sempre forte e non non finisce mai». Eugenio Finardi suonerà le canzoni dai suoi primi dischi, con tutti i titoli più famosi. Una festa, senza nostalgia e con tanta ottima musica.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Novembre 2016, 11:22
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