Eugenio Finardi, sempre ribelle: stasera il live al Dal Verme, già sold-out

Eugenio Finardi, sempre ribelle: stasera il live al Dal Verme, già sold-out

di Massimiliano Leva
Sempre ribelle, 40 anni dopo. Eugenio Finardi festeggia così la sua carriera. Sia con un progetto discografico che fin dal titolo è già dichiarazione d’intenti: “Quarant’anni di musica ribelle”. Si tratta di un cofanetto (Universal) che raccoglie i suoi primi cinque dischi: “Non gettate alcun oggetto dai finestrini” (1975), “Sugo” (1976), “Diesel” (1977), “Blitz” (1978) e “Roccando rollando” (1979). Tutti rimasterizzati in doppio formato cd e vinile con l’aggiunta di un libro fotografico di 72 pagine e gadget.

Sia con un concerto, stasera al Teatro Dal Verme, già tutto esaurito. Una serata non solo per suonare ma per ritrovarsi con quegli amici e musicisti che nei Settanta suonarono con lui proprio in quei primi dischi. Grandi nomi della musica italiana: come Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi, Walter Calloni, Claudio Pascoli, i Crisalide, Lucio Fabbri e molti altri tra colleghi e amici, come Vittorio Cosma e Elio e Faso delle Storie Tese. Un po’ di nostalgia? «Per niente - racconta Finardi. – Non si tratta di un’operazione nostalgica ma di un ritorno ai vecchi tempi, a quella musica che ho scritto e suonato con tutti questi amici e che nasceva innanzitutto da un’esigenza: quella di raccontare, parlare alle persone».

Oggi il pubblico è sempre affezionatissimo. «Non solo, davvero quasi niente è cambiato tra noi: l’alchimia, il rapporto vivo e il piacere di stare insieme è riemerso subito, anche se con alcuni non mi vedevo da anni. Certo, i tempi sono cambiati: ieri eravamo ragazzi con tanti ideali e sogni».
E riflette: «Oggi forse i giovani non hanno più modo di sognare un futuro com’era per noi, ma la musica è sempre forte e non non finisce mai». Eugenio Finardi suonerà le canzoni dai suoi primi dischi, con tutti i titoli più famosi. Una festa, senza nostalgia e con tanta ottima musica.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Novembre 2016, 11:22
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