Conchita Wurst: "Vorrei incontrare Putin,
gli farei cambiare idea sui gay" -Foto
di Massimiliano Leva
Il presidente dell'Austria Heinz Fischer la esalta. Dalla Russia anti-gay di Putin arrivano invece solo critiche pesanti. Gentile, affabile, risponde così: «Vorrei incontrare il presidente Putin per conoscerlo, come Obama o il Papa». Lo dice presentando Conchita, il suo primo disco pop uscito il 19 maggio, e Io Conchita. La mia storia vera, il libro che racconta la sua storia: l'infanzia, la diversità, la discriminazione.
Cosa direbbe a Putin?
«Mi piacerebbe chiedergli cosa vuol dire essere lui, così come gli spiegherei cosa vuol dire essere Conchita Wurst. Vorrei capirlo e fargli cambiare idea riguardo gli omosessuali».
Ha scritto un libro per raccontare questo al mondo?
«Quando mi hanno proposto un libro sulla mia vita mi sono chiesta: “Perché? No, sono troppo giovane per scrivere un libro di memorie”. Ma poi ci ho ripensato. In 4 giorni ho raccontato la mia via al mio ghost writer ed è stato terapeutico: ho riscoperto alcuni aspetti di me che ancora conoscevo poco».
E cosa ha scoperto?
«Ho imparato a essere più rilassata, orgogliosa di ciò che faccio e che rappresento. E ho avuto conferma che per avere il successo è necessario lavorare duro».
Chi è Conchita Wurst nel quotidiano?
«Sono una persona normale: vivo come ogni comune mortale. Prendo la metro, faccio la spesa. Faccio ciò che voglio. Poi c'è questo aspetto glam della mia vita, ma è ciò che mi piace».
Agli Eurovision 2014 ha trionfato con “Rise Like A Phoenix”. Ora pubblica un disco. Cos'è per lei la musica?
«Ascolto prima la melodia, poi i testi. Sono le cose di ogni giorno a piacermi, le storie d'amore come i messaggi forti».
Cosa succederà un giorno se la sua immagine dovesse stufare?
«Non mi chiedo come andrà a finire, mi interessa soltanto essere felice, autentica».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Giugno 2015, 09:50
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