Bungaro: «Volo con i piedi per terra, quando suono trovo il mio equilibrio»

Domani sera il concerto all'Auditorium: "Sarà speciale"

Bungaro: «Volo con i piedi per terra, quando suono trovo il mio equilibrio»

di Ferruccio Gattuso

Uno stato di grazia tra cielo e terra, perché la musica è così: ti fa planare su sogni e storie, poi torni a terra per trasferire in note ciò che hai “sentito”. Bungaro compie questo immaginario rito da sempre, tanto che il suo fortunato tour nazionale (partito a dicembre   dalla sua Puglia, Andria) si intitola “Volevo volare con i piedi per terra”. Una “storia vera”, recita il sottotitolo, ed è chiaro che è la sua. Il cantautore originario di Brindisi (all’anagrafe Antonio Calò) è pronto a raccontarla domani all’Auditorium Parco della Musica a Roma, in un live che è già sold out.

C’è poi riuscito a vivere così?

“Grazie al cielo sì. Fare il musicista, comporre per me e per altri artisti è diventata la mia vita. Il pensiero di volare mantenendo però i piedi saldamente a terra è più che un sogno, è un dovere per chi vuole intraprendere questo mestiere delicato. Ti serve equilibrio: tra istinto e determinazione, tra creatività e pragmatismo. Devi essere bambino e adulto allo stesso tempo”.

Chi lo perde, l’equilibrio, finisce per prendere a calci i fiori all’Ariston.

“Blanco è un giovane artista e, sì, l’altra sera ha dimostrato di non avere equilibrio. Lo stimo artisticamente, è diventato estremamente popolare nel giro di pochi anni e questo non è sempre un vantaggio. Con quella reazione ha messo a rischio in pochi minuti la sua immagine, e messo in imbarazzo il suo pubblico.

Ha tempo per rimediare, però”.

Gavetta e parecchi Sanremo: questa è invece la sua storia.

“Come interprete o autore ho partecipato a nove Festival. Ogni edizione è a sé, ovviamente. Certo, è sempre più difficile trovarci canzoni realmente emozionanti. Ascolto troppi brani costruiti a tavolino, fatti per durare poco e senza lasciare tracce: ma questa finzione poi arriva al pubblico. Che, difatti, se deve spendere per concerti dal vivo va dagli artisti veri, dai Fabi, Bersani, Capossela. Facevo giusto questa riflessione, poco fa, in un messaggio spedito al mio amico Ron”.

Che tipo di concerto sarà quello all’Auditorium?

“Decisamente speciale. Perché oltre alla presenza di Marco Pacassoni al vibrafono, xilofono e percussioni, un musicista di straordinaria sensibilità e gusto che mi accompagna per tutto il tour, a Roma ci sarà con noi Antonio Fresa, pianista e compositore che ha collaborato all’arrangiamento del mio ultimo album Entronauta”.

Lei si definisce un “artigiano della musica”: significa che ogni giorno apre la sua bottega creativa, o aspetta l’ispirazione?

“Non mi siedo mai al piano, o afferro la chitarra, con la mente vuota: devo sentire le farfalle nello stomaco. Mi serve un’ispirazione, che non puoi avere se stai chiuso in casa: devi uscire, curiosare negli occhi della gente, o a vagare coi pensieri in auto. Ma devi essere là fuori”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Febbraio 2023, 11:13
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