Vanessa Paradis: «Un film d’amore e di politica per dire che siamo tutti uguali»
di Michela Greco
Ha pensato che potesse essere un ruolo rischioso, visto che ha a che fare col cinema porno?
«No, perché ero molto colpita dalla sceneggiatura. Questo è un film d’amore e un film politico che incoraggia l’accettazione della diversità, contro cui di solito puntiamo il dito perché siamo creature spaventate. La verità è che siamo tutti, ugualmente, esseri umani, anche se magari non siamo nati con la stessa fortuna o negli stessi paesi, con le stesse politiche e le stesse regole. Siamo tutti solo esseri umani».
Come è stato immergersi nel look di fine anno ‘70?
«Mi sono così divertita! Quando indossavo quegli stivali rossi mi sentivo molto forte! Avevo una camminata speciale che mi dava fiducia in me stessa. E poi c’erano la parrucca bionda, il trucco... tutto è stato divertente e mi ha aiutato a preparare il personaggio».
Lei era stata a Cannes in giuria e ora, per la prima volta, in concorso. Com’è stato?
«Quando ero in giuria sognavo di tornare a Cannes con un film e con un regista che mi teneva la mano sulla Montée des Marches. Mi piaceva essere una giurata, anche se prendere la decisione finale è stato difficilissimo, perché sapevamo che avremmo fatto la differenza nella vita dei registi e degli attori».
Ha attraversato il tappeto rosso nell’anno del #MeToo
«Ciò che è stato detto e scoperto in questo ultimo anno mi dà speranza, perché nel momento in cui individui un problema vuol dire che stai già provando a risolverlo. Ciò che è successo nel mondo del cinema sta facendo sì che si dia voce a molte donne, sta dando la forza di osare»
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Maggio 2018, 09:17
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