Per Max Giusti quella di Appena un minuto (al cinema dal 3 ottobre) è stata una sfida professionale, anzi quasi esistenziale: «Il primo giorno di set ero reduce dalla prima puntata di un mio programma tv che era andata malissimo: mi sono visto passare tutta la carriera davanti e ho capito che mi stavo giocando tantissimo». Solo nel film, però, si può porre rimedio a tutto, a patto che siano passati appena 60 secondi. Ma per recuperare il rapporto con i figli i tempi sono molto più lunghi. Uno zampino in favore di Claudio/Max ce lo mette Marco Tardelli, usato come “grillo parlante”, «mito della mia generazione di cinquantenni – dice Giusti - che non si è ancora staccata dal suo urlo ai Mondiali».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Settembre 2019, 08:18
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