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Crazy for Football, come ricevere i biglietti omaggio per vedere il film a Roma e Milano
Crazy for Football, ovvero il campionato più "pazzo" del mondo. Nel documentario di Volfango De Biasi un viaggio insieme alla prima nazionale italiana di calcio per pazienti psichiatrici. Leggo offre ai suoi lettori di Roma e Milano di partecipare alla proiezione evento con 52 biglietti omaggio (26 a Roma, cinema Lux ore 20.30, e 26 a Milano, cinema Anteo ore 21.30). Per aggiudicarsi gli omaggi (nominali e validi ognuno per una sola persona) è sufficiente inviare una e-mail a crazyforfootball@leggo.it con oggetto CRAZYFORFOOTBALL e la città preferita. Nel testo è sufficiente indicare il proprio nome. (Es. Oggetto: CRAZYFORFOOTBALL MILANO Testo: Maria Rossi). I più veloci riceveranno una e-mail di conferma.
SINOSSI Un gruppo di pazienti che arrivano dai dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, uno psichiatra, Santo Rullo, come direttore sportivo, un ex giocatore di serie A di calcio a 5, Enrico Zanchini per allenatore e un campione del mondo di pugilato, Vincenzo Cantatore, a fare da preparatore atletico. Sono questi i protagonisti di Crazy for Football, il documentario di Volfango De Biasi sulla prima nazionale italiana di calcio che concorre ai mondiali per pazienti psichiatrici a Osaka. Un viaggio dall’Italia al Giappone. Si comincia con le prove di selezione per definire la rosa dei 12 che poi parteciperanno al ritiro, approdando finalmente al torneo più ambito, i campionati mondiali. Ma a fare da filo conduttore un altro viaggio, più profondo, attraverso le rapide della coscienza di chi ha conosciuto lo smarrimento della malattia psichiatrica. Un percorso in bilico fra sanità e follia che appartiene a tutti noi. Un film dove i protagonisti sono i giocatori e non la loro malattia, con l’intenzione di combattere i pregiudizi che circondano chi soffre di disagio mentale. Il movimento come antidoto alla staticità, il calcio quindi come terapia salvifica, come condizione che fa sentire tutti uguali, lo dice bene Santo Rullo in una scena del film “un’esperienza che richiama alla mente la memoria emotiva di quando non si era malati”.
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