Bisio-Giallini, la strana coppia di 'Confusi e felici':
giovedì il cast ospite di Leggo -Foto/Video

Bisio-Giallini, la strana coppia di 'Confusi e felici': giovedì il cast ospite di Leggo

di Michela Greco
ROMA - «Io dallo psicanalista? Non ci sono mai andato, lo farei ridere dopo due secondi, sarebbero soldi buttati». Al cinema però Marco Giallini è passato dalla poltrona del terapeuta (di Tutta colpa di Freud) al lettino del paziente di Confusi e felici, dove la sua romanità verace diventa un divertente contraltare alla milanesità di Claudio Bisio.



Quest'ultimo, nel film di Massimiliano Bruno, in sala da giovedì, interpreta proprio lo psicanalista: «Ma nella vita reale non ho mai avuto rapporti con l'analisi – confessa – e poi fare l'attore è già un po' psicanalizzarsi. In compenso sul set è nata un nuova coppia comica formata da me e Giallini: stavamo sempre a ridere e non capivamo niente di ciò che ci dicevamo, io in milanese e lui in romano».











L'ex mattatore di Zelig, in realtà, nel film è in fuga dalla sua professione, depresso perché rischia di perdere la vista. A soccorrerlo è la strana truppa di pazienti capitolini confusi e felici composta dallo spacciatore Giallini, dalla feticista del capezzolo Paola Minaccioni, dal mammone Massimiliano Bruno, dall'iroso telecronista mollato dalla moglie Rocco Papaleo, dalla coppia in crisi sessuale formata da Caterina Guzzanti e Pietro Sermonti e dalla segretaria innamorata Anna Foglietta.











«In 15 anni di analisi – racconta lo sceneggiatore-regista-attore, al terzo film dopo Nessuno mi può giudicare e Viva l'Italia – ho constatato che quelle che descrivo nel film sono tipologie frequenti di pazienti. Ad esempio ho molti ex compagni di scuola che mi dicono di avere problemi sotto le lenzuola e per questo di essere in terapia. Io, invece, penso che dovrebbero lasciarsi. Con il film racconto anche il superamento della psicanalisi freudiana: gli analisti non dovrebbero fare assistenza, ma curare». Oppure, come suggerisce l'avventura di questa buffa squadra di disadattati che prova a confortare l'amico analista suggerendogli «l'audiolibro Le metamorfosi di Kafka letto da Totti» o trascinandolo nelle proprie variopinte realtà, «è il calore umano che può far uscire dai problemi e far guarire».



Calore che di certo non è mancato sul set del regista romano, che ha coinvolto in un cameo il suo vecchio amico Daniele Silvestri – con i due “soci” Max Gazzè e Niccolò Fabi – nella riuscita scena di una serenata cantata da Bisio (con la complicità di Giallini) all'ombra dei lotti della Garbatella. Giovedì il cast sarà a “Leggo”, insieme con gli autori delle playlist delle 5 canzoni "compagne di viaggio" selezionate dalla redazione.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 10:42
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