In occasione dell’edizione 2023 del Salone dello Studente presso la Fiera di Roma, un momento di confronto tra esperti del settore della formazione e chi ha intenzione di intraprendere un percorso di studi, abbiamo intervistato la Dott.ssa Michèle Favorite, Direttrice Ufficio Ammissioni per studenti italiani della John Cabot University.
Che ruolo ricopre l’orientamento per i giovani che devono scegliere il proprio percorso di studi?
L’orientamento è fondamentale! Spesso i ragazzi sono influenzati dai loro genitori o dai coetanei. Aiutarli a capire le proprie attitudini e passioni, e come queste combaciano con le opportunità del mondo del lavoro, è importantissimo. A questo fine è molto utile ascoltare le storie di studenti e laureati, e come le loro scelte universitarie abbiano influenzato il loro percorso di vita.
Durante i nostri Open day, offriamo ai ragazzi liceali non sono l’occasione di scoprire il nostro ateneo, ma anche di ascoltare i racconti dei laureati che hanno scelto la John Cabot, perché lo hanno fatto, e quale impatto questa scelta ha avuto al livello professionale e personale.
Quanto è importante per i giovani confrontarsi direttamente con esperti del settore?
L’esperto è portatore di know-how concreto, e trasmette agli studenti conoscenze e competenze che provengono dal mondo del lavoro e della ricerca. Questi confronti arricchiscono l’esperienza accademica ed offrono un importante elemento di pragmatismo alla didattica.
Alla John Cabot gli esperti sono costantemente in aula, in tutte le discipline. Spesso vengono per condividere le loro testimonianze; in altri casi chiedono “aiuto” agli studenti nel risolvere insieme delle sfide aziendali su cui gli studenti hanno una prospettiva molto utile. Io stessa per una mia classe di marketing sto lavorando insieme ad un’azienda torinese per capire come lanciare un nuovo prodotto mirato alla Gen Z.
Quali sono i settori emergenti per le professioni del futuro?
Oltre il 50% dei lavori del futuro non esiste ancora. In questo scenario di incertezza, una cosa è sicura: il lavoro sarà sempre più automatizzato. Anziché cercare di indovinare quali saranno i nuovi lavori, è più utile puntare sulle competenze trasversali (soft skills) strategiche che un computer non potrà mai avere: lavoro di squadra, empatia, flessibilità, inclusività, ecc.
Alla John Cabot e nel sistema americano, lo sviluppo delle soft skills avviene sia in aula che grazie alla vita di campus. Associazioni studentesche, viaggi istruzione, sport e volontariato sono solo alcune delle attività che mirano alla crescita a 360° degli studenti.
Quali sono i principi su cui si fonda la vostra mission e come è stata pensata l’offerta formativa su questi pilastri?
La John Cabot è una liberal arts university. Prepariamo studenti da 75 paesi ad essere cittadini globali responsabili attraverso lo studio delle discipline liberali, che forniscono una prospettiva ampia ed inclusiva, l’unica che serve davvero in un mondo sempre più multiculturale.
Siamo anche una overseas university, e cioè operiamo al di fuori degli Stati Uniti. Infatti, la nostra sede è a Roma. Questo vuol dire che l’internazionalità è nel nostro DNA. Non è un caso che offriamo il programma di laurea triennale più internazionale in Italia.
Scuola – lavoro: un ponte fondamentale per guidare i giovani verso il mondo del lavoro. Come si distingue la vostra realtà in tal senso?
Il nostro Career Services Center avvicina gli studenti al mondo del lavoro in vari modi. I nostri ragazzi già dal primo anno possono scegliere da una vasta offerta di stage offerta dalle 750 aziende partner. Durante le tre Career Fairs che si svolgono ogni anno all’interno dell’Università, gli studenti hanno anche l’opportunità di fare colloqui di lavoro con rappresentanti di aziende. Infine, viene fornita la formazione necessaria per preparare i ragazzi al meglio al mondo del lavoro: come scrivere un CV e un profilo Linkedin, come prepararsi per un colloquio di lavoro, come scrivere una lettera di presentazione, ecc.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Ottobre 2023, 11:57
